Lagosanto. “Tra pochi giorni comincia il nuovo anno scolastico anche per gli studenti di Lagosanto. Eppure al suono sempre emozionante della prima campanella non parteciperà il plesso di via Venturini. Il sindaco e la giunta hanno deciso di chiuderlo all’improvviso, senza nessuna comunicazione ufficiale”.

Protesta il gruppo ‘Lagosanto Verso il Domani’ contro una decisione che pare essere stata assunta “nell’ottica della razionalizzazione e del risparmio, senza una visione strategica del futuro, come se la scuola non rappresentasse la vera ricchezza di un territorio” e che mostrerebbe “lo scarso interesse verso il mondo della scuola”.

“Noi di “Lagosanto verso il domani” – dicono Anna Desiato, Silvia Chendi e Manuel Masiero – lo avevamo già intuito la scorsa primavera, quando in consiglio comunale avevamo informato sindaco e assessore alla pubblica istruzione della voce insistente relativa alla perdita per l’anno scolastico 2022/23 della classe prima a tempo pieno. Come risposta abbiamo ricevuto un attacco verbale dell’assessore, la quale sosteneva che tale voce fosse infondata, mentre il sindaco sosteneva di non sapere nulla e di avere difficoltà di comunicazione con la dirigenza scolastica. Purtroppo avevamo ragione: Lagosanto ha perso la prima a tempo pieno e questo significa averlo perso anche per gli anni futuri, vietando un’opportunità di scelta. Il tutto ovviamente nel silenzio più assordante”.

“Pochi mesi dopo – aggiungono dal gruppo consiliare – ecco la chiusura proprio del plesso che ospitava i bambini del “tempo pieno”: un modello di scuola che ha formato tanti bambini, ponendo Lagosanto al centro del territorio per le scelte formative e per i progetti di grande valore proposti, sostenuti e realizzati grazie alla professionalità del corpo docenti e del personale Ata con la collaborazione di tanti professionisti. Tutto svanito e tutti i 70 bambini trasferiti in A. Frank. Un bello zibaldone”.

A ‘Lagosanto Verso il Domani’ sorgono spontanee alcune domande: “Non si poteva trovare una soluzione diversa e permettere ai bambini trasferiti di potere continuare la vita scolastica nella loro scuola? Dove faranno mensa le classi della Primaria provenienti dal plesso di via Venturini non essendoci un’aula mensa? Nelle loro classi come hanno fatto gli altri studenti della scuola primaria e della secondaria di via A.Frank e di via Roma (non proprio l’ideale)? Bambini abituati ad usufruire di ampi spazi aperti saranno costretti a rimanere sempre in classe, visto che l’area tra i due plessi è cantiere. Se il plesso di via Venturini fosse rimasto aperto, quest’anno avrebbero adoperato la loro funzionale palestra ed invece che succede ora? Con palestra comunale chiusa (le promesse aperture ormai non si contano) sarà nuovamente disponibile il Paladon? Questi sono solo alcuni dei quesiti e delle osservazioni che ci poniamo e pensiamo si stiano ponendo anche i genitori dei bambini e dei ragazzi. Riteniamo che tutto questo, nel silenzio generale, rappresenti un ulteriore impoverimento culturale e sociale della nostra comunità”.