Attualità
29 Agosto 2022
Sgarbi: “La scelta del Pac coerente con la storia di questo luogo, che ha fatto di Ferrara la capitale dell’arte contemporanea”

Lo Spazio Antonioni sarà completato entro la primavera 2024

di Redazione | 3 min

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Una autentica ‘macchina espositiva’ che nascerà – entro la primavera del 2024 – nel segno dell’arte e dell’eredità del regista ferrarese premio Oscar Michelangelo Antonioni, con pareti mobili, quinte, una porzione dedicata alle proiezioni, un’altra ai 47mila documenti del Fondo donato dal regista e dalla moglie, Enrica Fico, al Comune di Ferrara e una alle mostre temporanee, che si alterneranno in continua relazione con le altre arti da cui Antonioni è stato ispirato e con gli autori con cui è entrato in contatto.

Sono questi, in estrema sintesi, gli elementi del progetto dello Spazio Antonioni, del valore di 1.750.000 euro (finanziato con fondi comunali) che sarà approvato a giorni, segnando un nuovo passaggio nell’iter che porterà in meno di due anni alla completa riqualificazione dei locali dell’attuale Padiglione di Arte Contemporanea (Pac) di corso Porta Mare, 5, a Ferrara.

“Sarà – anticipa l’assessore Marco Gulinelli – un ambiente unico in Italia, senza paragoni nel nostro Paese, completamente dedicato alla materia cinematografica e artistica di Antonioni, con stimoli culturali che spaziano dalla pittura alla fotografia e con flessibilità espositiva e  respiro internazionale”.

Gulinelli spiega che per tutta la durata dei lavori, attesi da gennaio 2023, il Pac rimarrà chiuso. Nel dopo 2024, inoltre, altre novità potrebbero aggiungersi a pochi passi dal nuovo Spazio Antonioni: “È infatti oggetto di attenta valutazione – anticipa Gulinelli – la possibilità di recuperare in futuro, previa individuazione di un nuovo e più ampio luogo riservato alle collezioni d’arte civiche, l’edificio di sinistra, al Pac, spazio attualmente  destinato ad ospitare temporaneamente i depositi delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea. In questo modo si potrà avere un nuovo prestigioso spazio espositivo dedicato alle mostre”.

Il progetto dello Spazio Antonioni – che, come anticipa Gulinelli, sarà presto presentato ai cittadini nel corso di un incontro pubblico – porta la firma di un team composto dallo studio Alvisi-Kirimoto, dalla società Ates e dall’architetto comunale Rossella Bizzi.

Il responsabile unico del procedimento sarà l’ingegnere, del Comune, Paolo Rebecchi.
Promotori dell’iniziativa sono, con l’amministrazione comunale, il presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi ed Enrica Fico. Curatore è Dominique Païni, già direttore del Cinémathèque française. Païni, tra le altre cose, in passato ha curato la mostra “Antonioni e le arti”, ospitata a palazzo dei Diamanti nel 2013 ed ‘esportata’ a Parigi, Bruxelles, Amsterdam.

Al nuovo Spazio Antonioni – in base al progetto di prossima approvazione – si accederà dal piano terra del Pac, tramite una sala accoglienza. Da qui il pubblico potrà camminare in percorsi interni visitando tutte le sezioni del nuovo Spazio. Al piano terra è prevista un’area con pareti espositive e teche, che esporranno cimeli, opere, documenti, foto.

Al primo piano si troveranno spazi estremamente flessibili, con pannelli orientabili e variamente posizionabili, in modo da poter definire differenti conformazioni: sale workshop, un grande spazio eventi, una sala per proiezioni, altre aree espositive. Nei due piani tende oscuranti e acustiche separeranno le sale proiezioni.

Inoltre il  progetto prevede la riapertura delle due finestre che si affacciano sull’area verde esterna, mettendo in connessione diretta il visitatore con Palazzo Massari ed il parco da un lato e il Deposito di arte moderna dall’altro. Lo Spazio Antonioni sarà “una casa elegante, piena di cose belle, ma senza pareti, che si possa vivere fuori, fuori dalle mura, fuori da se stessi, per incontrare l’inaspettato, quello che nella nostra vita non è ancora successo. Un piccolo universo che attrae conoscenza, conoscenza del bello”, ha detto Enrica Fico.

Le ragioni della scelta del Padiglione di Arte Contemporanea le ha illustrate Sgarbi mesi fa: “La scelta è coerente con la storia di questo luogo, che ha fatto di Ferrara – per decenni e grazie all’iniziativa di Franco Farina – la capitale dell’arte contemporanea”.

Per il presidente della Fondazione Ferrara Arte “lo Spazio Antonioni sarà Antonioni vivo a Ferrara, città universale. Perché i grandi artisti non muoiono mai”.

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