Attualità
19 Agosto 2022
La rettrice Ramaciotti: “Conferma quell’attenzione alla cura, alla dignità della persona e della sua famiglia per la quale la nostra laurea in medicina e chirurgia sempre più si caratterizza”. Istituito anche un nuovo percorso in medicina del lavoro

Sanità. A Unife nasce la prima Scuola di specializzazione in cure palliative

di Redazione | 5 min

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“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che valorizza da un lato le competenze trasversali nell’ambito delle cure palliative e offre al territorio e al cittadino un servizio di cui vi è grande necessità – commenta la rettrice Laura Ramaciotti -. Questo risultato valorizza inoltre gli investimenti fatti negli ultimi anni dal nostro Ateneo in ambito didattico, avendo per primi in Italia attivato un insegnamento sul tema nel nostro corso di laurea in Medicina e chirurgia. In particolare, l’istituzione della Scuola in medicina e cure palliative conferma quell’attenzione alla cura e alla dignità della persona e della sua famiglia per la quale la nostra laurea in medicina e chirurgia sempre più si caratterizza. Questo ci permette di rispondere alle necessità delle famiglie del nostro territorio con una rete di competenze di elevata specializzazione garantendo quell’indispensabile collegamento dalla formazione all’assistenza. Vorrei infine sottolineare che la nascita di queste nuove Scuole di specializzazione rappresenta un successo collettivo, reso possibile dal contributo congiunto di tutto il personale coinvolto e da una proficua collaborazione interistituzionale. La concreta sinergia tra il nostro Ateneo e l’Azienda Usl di Ferrara testimonia un rapporto consolidato e fondamentale per offrire trattamenti d’avanguardia ai pazienti e il sempre più necessario aggiornamento professionale qualificato al personale sanitario”.

“È con grande orgoglio che accolgo la nota ministeriale di pieno accreditamento delle nostre Scuole di specializzazione mediche – afferma il professor Stefano Pelucchi, delegato del rettore alle scuole di specializzazione -. In particolare sono personalmente molto soddisfatto dell’accreditamento della nuova Scuola in medicina e cure palliative: Unife è così una delle diciassette sedi italiane di cui il Ministero ha consentito l’attivazione.  Un sentito ringraziamento va alle dg e alle direzioni sanitarie delle nostre aziende di riferimento, Aou e Ausl: Monica Calamai e Paola Bardasi hanno con entusiasmo creduto alla possibilità di attivare oltre a medicina e cure palliative anche la Scuola di medicina del lavoro. Queste due nuove scuole vanno così ad ampliare ulteriormente la nostra offerta formativa post laurea per i laureati in medicina e chirurgia”.

La Scuola di specializzazione in medicina e cure palliative. Le cure palliative indicano in accordo con la legge n. 38 del 15 marzo 2010, “l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici”. Il settore delle cure palliative si è ampiamente sviluppato negli ultimi vent’anni in Italia con attività assistenziali organizzate nelle aziende territoriali in hospice e a domicilio coinvolgendo professionisti diversi di area sanitaria (oncologi, anestesisti, geriatri, psichiatri, psicologi clinici, infermieri). La formazione a questa disciplina è stata sinora affrontata con master universitari. A partire dal 2018 il Ministero dell’Università ha attivato un tavolo tecnico di esperti, coordinati dal professor Guido Biasco dell’Università di Bologna, a cui hanno partecipato sedici esperti italiani tra cui anche la professoressa Tiziana Bellini e il professor Luigi Grassi di Unife. Il lavoro prodotto dal panel è stato accolto dal Ministero che ha approvato finalmente anche in Italia l’istituzione della scuola di specializzazione in medicina e cure palliative, che sarà attivata a Unife.

La scuola di specializzazione di Unife sarà attivata nel prossimo anno accademico 2022-23 nell’ambito della disciplina di anestesia e rianimazione. “È un grande successo – afferma la professoressa Bellini – in linea con l’impegno didattico nelle cure palliative, area di fondamentale importanza per i medici. Su quest’area l’Università di Ferrara per prima in Italia ha attivato da anni anche un insegnamento specifico obbligatorio con crediti formativi professionalizzanti per studentesse e studenti di Medicina e Chirurgia del sesto anno nell’ambito specifico della terapia del dolore, della geriatria, della cure di fine vita e dell’approccio psicosociale. Ciò con l’obiettivo di una loro preparazione già durante il corso di laurea a tematiche che oggi più che mai debbono essere parte integrante del curriculum formativo di ogni medico”.

I temi dell’insegnamento riguardano i diversi aspetti che la Oms indica per le cure palliative al fine di acquisire tutte le competenze a un “approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di un’identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e di altre problematiche di natura fisica, psicologica, sociale e spirituale”.

“L’ottica in cui ci siamo mossi e su ci siamo battuti”, sottolinea il professor Grassi, autore di un recente libro sulle cure psicosociali in medicina palliativa – è quella di una disciplina strutturata ora finalmente anche in Italia come specializzazione medica, ad ampio respiro che certamente deve riguardare il fine vita, la terapia del dolore e le cure dei bisogni delle persone e delle famiglie nelle fasi avanzate di malattia, ma più in generale il ruolo della medicina palliativa intesa in senso multidisciplinare e biopsicosociale, in tutte le patologie croniche. Il concetto di palliazione va destigmatizzato a intendere quella branca della medicina che interviene non solo nel fine vita, ma che agisce in maniera più ampia sulla sofferenza delle persone ammalate e delle loro famiglie in tutte le patologie croniche, tra cui quelle geriatriche, cardiologiche, neurologiche, psichiatriche”.

La Scuola di specializzazione in medicina del lavoro. Questa scuola è attivata anche grazie all’arrivo di due nuovi docenti del settore: il professor Stefano Mattioli (ordinario in precedenza dell’Università di Bologna) e il professor Nicola Murgia (associato proveniente dall’Ateneo di Perugia). I due docenti, in convenzione presso l’Ausl di Ferrara, hanno dato vita alla proposta che è stata accettata dal Ministero e che si basa su una rete formativa legata non solo all’ospedale di Cona e agli altri ospedali della provincia, ma anche alle strutture sanitarie territoriali, quale ad esempio il dipartimento di prevenzione. I medici in formazione potranno conoscere, negli anni di corso, i diversi compiti del medico del lavoro: promozione della salute, prevenzione di infortuni e malattie professionali, collaborazione con datori di lavoro e lavoratori per promuovere un lavoro sicuro e sano. La presenza della scuola arricchirà quindi l’Ateneo e le aziende sanitarie di Ferrara di un nucleo di medici in grado di migliorare la vita di chi lavora, nella nostra provincia e nel resto del Paese.

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