Cronaca
19 Agosto 2022
Le testimonianze dei residenti che abitano vicino al luogo in cui è avvenuto l'incidente, nella serata di mercoledì: "Abbiamo avuto l'ok per l'agibilità, ma non siamo sicuri"

La gru caduta sulle case. “Pensavamo fosse il terremoto”

di Davide Soattin | 2 min

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Pensavamo fosse il terremoto” è il filo rosso che lega le testimonianze dei residenti di via Copparo che abitano vicino al civico 280 dove, nella tarda serata di mercoledì 17 agosto, intorno alle 22, la gru di un cantiere è caduta per il forte vento dovuto al maltempo che si è scatenato sulla provincia, andando a colpire alcune villette a schiera.

Fortunatamente però non si sono registrati feriti o morti perché, collassando, il ‘tronco’ del gigante di ferro e acciaio ha sfiorato il blocco di case davanti a sé, sbattendo violentemente col braccio meccanico sui tetti e rendendo inagibili due appartamenti. Stando a quanto riferito dai testimoni, i lavori edili erano conclusi già da alcuni giorni.

“Quell’enorme struttura mi ha sempre fatto tantissima impressione, così grande in mezzo alle case” racconta Graziana Bagarin, tra le prime ad accorgersi, insieme al marito, di quello che stava accadendo in quel momento, vivendo proprio di fronte alle abitazioni prese in pieno dal crollo della gru, mentre il vicino di casa Giuseppe Franchini ha subito pensato al peggio.

“Speriamo che non ci siano morti” è stata la prima cosa che ha detto con “le gambe che ancora mi tremavano per il fortissimo boato”. “Per fortuna la gru – aggiunge – ha preso parzialmente quello che aveva davanti a sé, andando a cadere col suo peso per terra. Diversamente, sarebbe stata la fine. Duecento quintali che vanno sulle case non li voglio neanche immaginare”.

Quanto successo non lo scorderà più nemmeno Federico Cecchetti, che era venuto a trovare la sua ragazza: “Stavamo cenando a casa dei nonni di lei, che vivono al piano inferiore, e nel giro di dieci minuti ha iniziato a piovere forte e a tirare vento. A un certo tratto abbiamo sentito un botto assordante, pensavamo a un terremoto. Sarà durato un secondo. Poi credevamo l’esplosione di una canna fumaria o di una caldaia e ci siamo fiondati fuori”.

“La gru – continua a raccontare – ci ha sfondato il tetto della mansarda, provocandoci infiltrazioni nei muri e nella condotta della caldaia. I vigili del fuoco ci hanno dato l’ok per l’agibilità e ci hanno promesso dei teli per coprire la parte colpita e sfondata, nel caso in cui dovesse ancora piovere. Ma noi non ci sentiamo ancora sicuri“.

Ieri (18 agosto) pomeriggio, sul luogo dell’accaduto, si sono portati i carabinieri e i responsabili della Medicina del lavoro dell’Ausl. L’area è stata subito posta sotto sequestro su disposizione della pm Isabella Cavallari per cristallizzare la situazione ed effettuare tutte le verifiche tecniche del caso, oltre che per svolgere l’accertamento di eventuali responsabilità.

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