Cronaca
13 Agosto 2022
La procura di Ferrara ha chiuso le indagini a carico del neurologo Alberto Dallari per la morte di Mauro Gallerani, cade l'ipotesi dell'omicidio colposo

Morì dopo le cure ‘alternative’ per il Covid, medico accusato di omissione di soccorso

Alberto Dallari
di Redazione | 2 min

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Alberto Dallari

Alberto Dallari

Omissione di soccorso. È l’accusa che la procura di Ferrara rivolge al neurologo Alberto Dallari (67 anni) che aveva preso in cura domiciliare Mauro Gallerani, 68enne di Corporeno colpito dal Covid-19 e poi deceduto dopo un mese di ricovero ospedaliero.

Dallari – un medico volontario del gruppo Ippocrate.org, però non coinvolto in questo caso – usò il protocollo di cura propagandato come efficace dal sito, che prevede l’uso di ivermectina e idrossiclorochina. Si rapportò con Gallerani – che aveva posizioni contrarie al vaccino ed entrò in contatto con lui tramite un’amica – solo via messaggi.  Il medico prese in carico Gallerani il 25 agosto 2021, ma le sue condizioni precipitarono e il 3 settembre venne portato dalla sua amica all’ospedale, in condizione molto critiche, con la saturazione a  57. Al Sant’Anna di Cona provarono a salvarlo, ma il 7 ottobre, dopo un mese di ricovero, morì. Fu lo stesso ospedale a segnalare la situazione alla procura.

Il pm Ciro Alberto Savino ha indagato il medico inizialmente per l’ipotesi di reato più grave, quella di omicidio colposo dovuto all’uso di una cura non adeguata. Gli accertamenti tecnici eseguiti, da quanto si apprende, non hanno stabilito l’esistenza di un nesso univoco  tra la cura errata e il decesso del paziente, che aveva anche altri gravi problemi di salute, né hanno potuto dare la necessaria certezza, richiesta dalla giurisprudenza, che la cura ‘standard’ lo avrebbe sicuramente salvato, anche se la probabilità stimata è più elevata.

Però, secondo la procura, quel metodo di gestione del paziente a domicilio e tramite messaggi via WhatsApp non rispettò la diligenza richiesta a un  medico e costituisce un’omissione di soccorso da parte di Dallari, il cui avvocato, Linda Corrias, potrà ora presentare memorie o chiedere che il proprio assistito venga sentito.

Il medico (oggi in pensione) risulta anche indagato a Reggio Emilia, provincia dove risiede, proprio per l’uso off-label e l’acquisto/distribuzione di quei farmaci non autorizzati e non compresi in nessun protocollo scientifico ufficiale per la cura del Covid-19.

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