Fenicotteri rosa, Mastacchi (Rete Civica): “Garantirne il ritorno al Lido di Spina”
Il capogruppo di Rete Civica - Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla presidente dell'assemblea legislativa Emma Petitti e alla giunta regionale un’interrogazione sul futuro della specie
Il capogruppo di Rete Civica – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti e alla giunta regionale un’interrogazione per avere chiarimenti sull’abbandono della specie “fenicottero rosa” della piccola valle che sorge nella zona di viale Raffaello a Lido di Spina.
“Il Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna – spiega Mastacchi – ha caratteristiche territoriali ed ecologiche che lo rendono unico nel suo genere ed è un’area naturalistica di rilevanza internazionale. Considerato uno degli ultimi complessi superstiti e meglio conservati delle zone umide europee, racchiude un mosaico eterogeneo di habitat, dai fiumi e stagnanti d’acqua dolce alle lagune e valli di acqua salmastra, dalle aree dunali residuali ai boschi planiziali ed igrofili e alle pinete costiere. Questa varietà ha portato a una straordinaria biodiversità che annovera la presenza di oltre 280 specie di uccelli per i quali la grande complessità ambientale del Delta rappresenta una vera roccaforte a livello europeo e nazionale, con alcune rarità di livello internazionale, come il fenicottero, con una delle pochissime colonie europee”.
Mastacchi aggiunge: “Nel 2000 nelle saline di Comacchio, grazie alla loro inaccessibilità e alla ridotta presenza dell’uomo nell’area, hanno trovato rifugio e iniziato a nidificare le prime coppie di fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus). I primi arrivati si sono moltiplicati e hanno dato vita a una colonia stanziale che è diventata la più grande d’Italia dopo quella sarda. Oggi gli esemplari vengono studiati, oltre che dal parco, dall’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) e dall’associazione degli ornitologi dell’Emilia-Romagna. Ma la piccola valle che sorge nella zona di viale Raffaello a Lido di Spina è praticamente in secca e la colonia di fenicotteri ha abbandonato l’area che ha frequentato fino a che l’acqua ha mantenuto la zona umida”.
“I cittadini – sottolinea – lamentano che la poca acqua nell’area sia dovuta non alla siccità, ma principalmente alla chiusura del “chiusino” che regola la derivazione di acqua salata dal Canale delle Vene, trasformando la valle naturale in un deserto. Siamo in zona di pre-parco (zona contigua) dove tali azioni non sono consentite e dove l’area è soggetta alle tutele dei Siti di Importanza Comunitaria (Sic) e delle Zone di Protezione Speciale (Zps)”.
Mastacchi chiede con quale provvedimento sia stata autorizzata la chiusura del “chiusino” che regola la derivazione di acqua salata dal Canale delle Vene e che ha trasformato la valle naturale a Lido di Spina in un deserto, costringendo così i fenicotteri a emigrare. Chiede inoltre quale sia l’organo che ha dato esecuzione al provvedimento e se la Giunta intenda attivarsi e in che modo per ripristinare la zona umida presso il Lido di Spina, per salvaguardare la biodiversità del Parco del Delta del Po e far rientrare l’elegante e affascinante fenicottero rosa.