Attualità
27 Luglio 2022
Il presidente Magri, il vice Sirotti e il capitano Soglietti lanciano un "grido di disperazione" e si scagliano contro il nuovo regolamento di concessione delle palestre: "Sta diventando un delirio"

Degrado al PalaBoschetto e silenzio del Comune. L’Ariosto Pallamano chiede aiuto

di Davide Soattin | 4 min

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Continua a far discutere il nuovo regolamento per la concessione delle palestre comunali. Dopo la denuncia di Pd, Azione Civica, Gente A Modo, Movimento Cinque Stelle e Gruppo Misto, ora è l’Ariosto Pallamano ad alzare la voce e a lanciare un “grido di disperazione” per lo stato “indecoroso e indegno” del PalaBoschetto dopo la non riassegnazione della gestione alla società del presidente Maurizio Magri e del suo vice Giovanni Sirotti e il silenzio assordante dell’amministrazione comunale.

Dal 30 giugno a oggi infatti, martedì 26 luglio (giorno in cui scriviamo), l’impianto non è più stato pulito e l’ultima associazione che lo ha utilizzato per un weekend intero “non ha provveduto – denunciano i dirigenti della società estense – alle pulizie di niente, neanche degli spogliatoi che ancora oggi sono molto sporchi” tra muri scrostati, bagni tutt’altro che lindi, finestre sozze e mancanza di carta igienica, sapone e igienizzante per le mani che “da palestra invidiata da tutti” ora ne fanno “un porcile“.

Una situazione con cui il club aveva già avuto a che fare dal 27 marzo al 2 maggio compreso, quando aveva dovuto provvedere, pagando di tasca propria quasi 2.000 euro per la pulizia, la guardiania e la gestione della palestra, durante il periodo in cui la società Copma ancora non era stata incaricata delle pulizie dal Comune.

A ciò ai aggiungono le spese per l’acquisto di una macchina del ghiaccio da 1.037 euro (collocata in infermeria a disposizione di tutte le società e della scuola elementare Bombonati) e di un tabellone elettronico da 2.657 euro, oltre che un nuovo filtro dell’acqua da 39,65 euro al mese, che consentono a tutti i frequentatori della struttura di non usare bottiglie di plastica.

Dopo aver preso parte a due incontri con l’assessore Andrea Maggi e il dg Sandro Mazzatorta, l’Ariosto Pallamano ha chiesto il rimborso delle uscite e “in entrambe le occasioni – spiegano – ci è stato ribadito di inviare una nota al riguardo e che il Comune avrebbe saldato“, ma a oggi i responsabili della società continuano a restare “ancora in attesa di istruzioni per poter emettere fattura o ricevuta”, nonostante i reiterati solleciti al sindaco Fabbri attraverso Pec a cui non è mai stata data risposta.

Ma quello delle spese di manutenzione non è nulla in confronto al danno economico che rischiano di provocare i nuovi criteri per la domanda e l’assegnazione degli spazi, che entreranno in vigore dal 1° agosto. Stando a quanto previsto dal nuovo regolamento infatti, nel momento in cui si dovessero presentare sovrapposizioni nelle richieste, l’amministrazione invita i richiedenti a definire un accordo di uso condiviso, come già si è verificato con la parallela richiesta di spazi al PalaBoschetto – “stranamente negli stessi orari e a fine agosto” – da parte di Annalena Ziosi, consigliera di Prima Ferrara con Alan Fabbri e presidente dell’Handball Estense, altra società di pallamano cittadina.

“Un grave conflitto di interessi” lo definisce Katia Soglietti, capitano e segretaria dell’Ariosto, che sottolinea come sia necessario “tenere separati lo sport dalla politica” e alimenta dubbi, affermando che “solitamente iniziano la loro attività a ottobre, mentre ora hanno deciso di anticipare incomprensibilmente”. Nonostante ciò, la società del presidente Magri ha già fatto un passo indietro, con la formazione femminile che si è tolta due allenamenti nell’ultima settimana di agosto per far posto, seppur “avessimo inoltrato la domanda due mesi prima e l’Handball solamente un giorno fa“.

Difficilmente però – stando a quanto riferiscono i diretti interessati – la convivenza potrà continuare nel corso dell’anno, se si considerano gli svantaggi e i disagi a cui andrebbe incontro una società di Serie A1 Femminile come l’Ariosto Pallamano, qualora dovesse vedersi ridotta il numero di ore di allenamento e preparazione alla gara di campionato, per lasciar spazio a un club con meno blasone e bacino. Sarebbe un po’ come se, estremizzando, Spal e Acli San Luca-San Giorgio dovessero dividersi lo spazio in cui allenarsi, senza tener conto che i biancazzurri faranno la Serie B, mentre i rossoblù – con tutto rispetto – la Seconda Categoria.

“Parliamo di un club che ha 23 tesserati – aggiunge Soglietti, rimarcando le contraddizioni del regolamento – contro i nostri 180. Il prossimo anno, l’Handball Estense iscriverà al campionato una Serie B regionale e una U17 Regionale, mentre noi faremo ancora la A1. Non è vero che lo sport è tutto uguale. Qui c’è gente che vive di questo, ci sono professionisti stipendiati che vengono dall’estero e investitori che credono nel progetto. Il rischio è che la palestra diventi terra di nessuno. I genitori dei ragazzi del vivaio hanno già espresso più volte la volontà di andare sotto il municipio e per ora siamo riusciti a tenerli fermi, ma sta diventando un delirio“.

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