Lettere al Direttore
24 Luglio 2022

Ferrara non è un luna park

di Redazione | 3 min

Occorre salvaguardare le cose belle che ancora abbiamo, come testimonianza dello splendore della Ferrara degli Estensi, la città non deve assomigliare ad un luna park.

Se guardiamo alla storia di Ferrara non possiamo ignorare che spesso chi ha preso il potere sulla nostra città, venendo da fuori, ha causato gravi e permanenti danni alle cose pregevoli che gli estensi ci hanno lasciato, alcuni esempi:

  • Quando lo stato della Chiesa subentrò agli Estensi, il Papa, all’inizio del 1600 decise di far costruire un’imponente “fortezza”, che avrebbe dovuto servire per difendere la città dai nemici esterni. In realtà per realizzare questa ingombrante fortificazione fu raso al suolo 1/5 della Ferrara medioevale, fu abbattuto l’imponente castello difensivo di Ferrara (denominato Castel Tedaldo, costruito nell’anno 986 da Tedaldo di Canossa, a quei tempi signore di Ferrara ) e furono espulse dalle loro case circa 20000 persone, la qual cosa ci fa comprendere che la fortezza fu realizzata, probabilmente, per “tenere a bada gli abitanti della città”.
  • I cardinali “legati” che amministrarono Ferrara dal 1598 in poi, furono egualmente perniciosi per la città, si occuparono soltanto delle pertinenze ecclesiastiche (chiese, oratori e conventi) e lasciarono andare in rovina quanto di bello (i “beni profani”) avevano realizzato gli estensi tra il 1350 e il 1598.
  • Alla fine del 1700 arrivò Napoleone, che conquistò la città, si impadronì di opere d’arte che portò con se in Francia, altre ne distrusse (ad es. fece fondere la statua del Duca Borso per farne palle per i cannoni), fece bene soltanto una cosa, cominciò a distruggere parte della fortezza voluta dal Papa, che rappresentava il simbolo dell’oppressione agli occhi di gran parte della cittadinanza.

Venendo ad oggi, lei è diventato sindaco di Ferrara, venendo da fuori, dopo aver vinto le elezioni nel 2019, si è insediato con la volontà di cercare di dare nuovo impulso allo sviluppo socioeconomico della città, dichiarando di voler essere “il sindaco di tutti i ferraresi” e non soltanto della sua parte politica.

Se noi valutiamo concretamente l’operato della sua Giunta, inizialmente potevamo condividere con lei la volontà di puntare sulla promozione turistica della città, a tutti i livelli, disegno da attuare tramite la valorizzazione dei beni culturali della città (monumenti, musei e la realizzazione di molte qualificate mostre), la programmazione del Teatro comunale e la promozione di eventi musicali (Ferrara Estate), oggi invece possiamo verificare come le modalità di attuazione delle politiche da lei proposte risulti dannosa, o comunque sbagliata, in quanto favorisce sì l’afflusso dei turisti e dei giovani interessati agli eventi ed ai concerti, ma risulti “eccessiva” e “limitante” per una cospicua parte degli abitanti della città.

La promozione del turismo come la “vede lei” è finalizzata principalmente ad incentivare, sia per i turisti che per gli abitanti della città, la ristorazione ed abbondanti libagioni, alla realizzazione di eventi musicali di ogni tipo e genere, comunque con volume “a manetta”, a questo si aggiunge l’espropriazione di spazi pubblici, a favore di operatori privati… le distese di tavolini ovunque, il tutto “condito” da cospicue dosi di “prezzemolo culturale”, dispensato a piene mani dall’esimio Prof. Sgarbi, la cui prerogativa principale è quella di essere un abilissimo promotore di se stesso.

Se a quanto sopra esposto aggiungiamo:

  • la recente approvazione del progetto Feris da parte del Consiglio Comunale (che prevede di far costruire ad un privato un ipermercato ed un parcheggio, a ridosso delle mura, su un’area attualmente agricola !!!);
  • E l’aver programmato per la primavera del 2023 il concerto di Springsteen in una localizzazione assai fragile, come lo splendido Parco Urbano Giorgio Bassani, con il rischio concreto di comprometterne l’integrità e l’esistenza futura.

Concludo ricordandole che la libertà di un cittadino finisce dove comincia quella di un altro e che le mura di Ferrara non sono paragonabili al “parco golenale circostante alla Rocca di Stellata” dove da anni il Comune di Bondeno (da quando Lei ne divenne Sindaco) promuove il Bundan Celtic Festival.

Sergio Fiocchi

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