Indiscusso
13 Luglio 2022

A proposito di parchi urbani..

di Marzia Marchi | 3 min

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Il parco urbano cos’è? Sembrerebbe una risposta semplice.

Non voglio fare la saccente così prendo a prestito questa definizione.

Con il termine parco urbano si intende un’area pubblica all’interno di una città, destinata al verde, molto spesso autoctono. Generalmente i parchi urbani hanno proprio lo scopo di permettere ai cittadini di trascorrere del tempo all’aperto, a contatto con la natura… Esempi?

Central Park (New York), Parc Guell, (Barcellona), High Line, (New York), Bois de Boulogne, (Parigi), Parco del Retiro, (Madrid), Phoenix Park, (Dublino), Giardini del Lussemburgo, (Parigi), Parco Lumphini, (Bangkok), Golden Gate Park (San Francisco), Giardini orientali (Tokyo).

La grandezza, va da sé dipende dalle dimensioni della città e degli spazi disponibili.

Andiamo dai 341 ha di Central park ai più modesti 17 ha del Parc Guell di Barcellona. Dai maestosi 846 ettari del Bois de Boulogne a Parigi ai 125 ettari del Parco del Retiro di Madrid. Insomma il nome Parco urbano pare un po’ pretenzioso rispetto al nostro ettaro di futura costruzione in via Caldirolo.

Più idoneo il nome al Parco urbano Bassani che dichiara 1200 ettari, di cui è difficile in realtà capire quanto sia la parte vera e propria nel senso classico del termine, poiché stride un po’ considerare parco urbano tutta l’area coltivata che arriva fino al fiume, con innestato un ex inceneritore, una ex discarica, un impianto di depurazione delle acque reflue, un canile e un gattile e l’area di un ex zuccherificio, mentre negli altri parchi troviamo musei, ville, acquari e zoo tutt’al più. Ma siamo bravi a raccontarcela in questa città.

Diciamo che a voler essere onesti possiamo considerare vero e proprio parco urbano i 23 ettari di bosco piantato dalla fondazione Navarra, nel 2003, all’interno del quali insistono comunque un centro sportivo, una piscina, una pizzeria e un ristorante.

Ecco perché nel nostro concetto di Parco urbano, lo sfacciato progetto “Fé.ris”, acronimo di “Ferrara è rigenerazione, innovazione e sostenibilità” si presenta così:

– l’intervento nell’area di via Caldirolo prevede la realizzazione di un parco urbano di circa 10.950 mq., la realizzazione di una pista ciclabile che favorirà e migliorerà l’accessibilità ciclopedonale a servizio della città e una struttura commerciale, atta a promuovere le condizioni di attrattività e competitività delle attività produttive e terziarie, con conseguenti benefici sull’economia locale e creazione di nuovi posti di lavoro. La struttura commerciale prevede la realizzazione di un tetto verde che consentirà una perfetta integrazione armonica dell’edificio all’interno del parco stesso.

Cioè! Facciamo un parco con dentro un supermercato!!! E’ geniale! Esattamente in linea con il concetto di un’area pubblica all’interno di una città, destinata al verde.

Poi è meravigliosa l’insolenza con cui gli si abbina la viabilità ciclopedonale, che per andare a fare la spesa in un supermercato è esattamente la più idonea, soprattutto in un supermercato novità assoluta per Ferrara, poiché pare sia l’unico marchio che ancora non ci ha colonizzato.

All’uscita dal parco supermercato invece dei punti ci daranno il bollino con su scritto Jo Condor da applicare in fronte (battuta riservata ai più attempati)!

Ah per inciso, il previsto concerto di Springsteen negli oltre 300 ettari di Central Park, poi interrotto per l’arrivo dell’uragano nell’agosto del 2021 prevedeva 60.000 persone le quali più o meno nella stessa cifra, il prossimo anno, si concentreranno nei 23 ettari del nostro boschetto urbano! Exactly the same! Born in Ferrara.

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