Economia e Lavoro
8 Luglio 2022
Il coordinamento provinciale del partito di centrosinistra: "Nei primi mesi del 2022 il prezzo unitario della energia geotermica a Ferrara risulta più alto del prezzo del gas metano dal 15% al 20%"

Tariffe per il teleriscaldamento geotermico. Da Articolo Uno dubbi e preoccupazione

di Redazione | 4 min

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C’è preoccupazione nelle parole del coordinamento provinciale di Articolo Uno Ferrara, che torna a esprimere tutti i suoi dubbi sulle tariffe applicate per il teleriscaldamento da energia rinnovabile geotermica, oltre che sulle vaghe prospettive di ampliamento del sistema.

L’analisi parte dal periodo tra gennaio e aprile 2022, quando – fanno sapere – il costo per MWh (al netto dell’Iva) dell’energia geotermica “rispetto allo stesso arco precedente in alcuni condomini della zona del Barco (allacciati con contratto Hera servizi) è aumentato del 107%, passando da una media di 63 euro al MWh a 131 euro al MWh“, mentre “In altri condomini della zona di via Baarlam (con contratto diretto Hera Group) il costo dell’energia geotermica per MWh è aumentato del 167%, passando da 51,8 euro al MWh a 138 euro al MWh“.

“Dunque – sottolineano dal coordinamento di Articolo Uno – mentre nel 2021 il prezzo della geotermia era più competitivo del gas metano almeno del 13% (e oltre a seconda dei contratti stipulati dagli amministratori condominiali), nei primi mesi del 2022 il prezzo unitario della energia geotermica a Ferrara risulta più alto del prezzo del gas metano dal 15% al 20%. Ciò senza considerare l’Iva che nelle forniture di metano si riduce dal 10% al 5% per provvedimento del governo, mentre quella sulla geotermia permane inalterata”.

L’inchiesta si sofferma poi sul tentativo di “comprendere l’esatta dimensione della geotermia ferrarese“, vale a dire “quanti sono i fabbricati e gli utenti allacciati al teleriscaldamento a Ferrara e qual è la sua incidenza rispetto al totale degli utenti serviti da gas metano. Ovvero quanto ha contribuito e contribuisce il teleriscaldamento geotermico a contenere il consumo di gas metano e perché dunque il prezzo della geotermia in alcuni contratti aumenti più del gas metano”.

“In ragione del sottinteso di questi interrogativi, riteniamo – aggiungono – che criteri di adeguamento vadano aggiornati. Nei contratti di servizio stipulati con le amministrazioni condominiali il prezzo unitario per MWh per la quota combustibile/energia viene aggiornato al termine di ogni esercizio termico in base alle variazioni del costo dell’energia. La geotermia dovrebbe contribuire a ridurre il consumo di gas metano, da cui dovrebbe discendere un calmieramento delle tariffe di Ferrara rispetto ad altri comuni non serviti dalla geotermia. Non ci pare che nell’individuazione delle tariffe ferraresi Hera Group tenga conto del miglior consumo di metano consentito dalla geotermia”.

“È evidente – proseguono – che gli extra profitti straordinari persino significativamente sulle forniture di energia geotermica. La crisi energetica con i rincari del gas metano (iniziati anche prima della guerra in Ucraina) sta infatti consentendo innegabili extra-profitti a tutti i diversi gestori dell’energia a livello nazionale, al punto che il governo (con l’Agenzia Arera) ci risulta abbia allo studio provvedimenti, anche di natura fiscale, per contenere questi extra-profitti). Per trasparenza partecipativa ci piacerebbe sapere quanti ulteriori extra profitti il gestore Hera Group stia ricavando per MWh dalla vendita di energia geotermica a Ferrara”.

A stupire Articolo Uno è inoltre “che la campagna commerciale avviata nel 2021 di Hera Group per estendere la geotermia verso i condomini di viale Krasnodar e Ippolito Nievo abbia sortito esiti fallimentari. Un ampliamento generale avrebbe prodotto certamente benefici da economia di scala. Non comprendiamo se ciò sia da imputarsi a scarsi incentivi o ad una indisponibilità progettuale. A tal proposito vogliamo ricordare che progetti di sviluppo della geotermia sarebbero massimamente coerenti con il quadro programmatico europeo e nazionale per la transizione energetica, resa ancora più urgente dalla drammatica aggressione russa all’Ucraina, che ha causato fortissimi rincari del prezzo del gas”.

“L’urgenza di ricercare una riduzione della dipendenza energetica dal gas russo – sottolineano – e la necessità urgente di ricorrere a fonti energetiche alternative al gas metano anche per la necessità di ridurre l’emissione in atmosfera di gas clima-alteranti, come indicato dalle politiche europee tracciate con il New Green Deal, ci imporrebbe di intraprendere soluzioni come quella indicata. Premessa la natura non lineare del legame esistente fra il prezzo del gas metano e quello della geotermia nella provincia di Ferrara, considerato che esso costituisce solo una delle voci di costo che determinano il costo industriale del servizio, riteniamo pertanto che il Comune dovrebbe attivarsi per ridurre l’evidente squilibrio che l’aumento del prezzo del metano sui mercati internazionali ha determinato sul prezzo della geotermia nella provincia di Ferrara, intraprendendo altresì iniziative per approfittare del nuovo piano energetico regionale e della recente normativa per lo sviluppo delle comunità energetiche, anche in considerazione delle risorse necessarie ad in ampliamento”.

“Infine, per quel che riguarda i criteri di rinegoziazione della convenzione tra Comune ed Hera Group per la concessione a fronte di un canone, dello sfruttamento dei pozzi geotermici di Cassana, rinnovata nel 2018, siamo persuasi – concludono – vada affrontata con molta risolutezza la possibilità di una rinegoziazione. Sappiamo che la convenzione dovrebbe avere una durata decennale con eventuale revisione al 2024, ma vanno esplicitati il contenuto degli adeguamenti tariffari e la natura degli importi del canone di concessione riconosciuto da Hera al Comune di Ferrara, unitamente a quali siano i margini di una trattativa per elaborare una rinegoziazione anticipata dei termini, a fronte della situazione di emergenza energetica e degli straordinari rincari delle tariffe, che gravano drammaticamente sui cittadini”.

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