Lettere al Direttore
1 Luglio 2022

Sul parco unico del Delta del Po

di Redazione | 2 min

Egregio Signor Direttore,
ho letto con interesse l’articolo in oggetto, dal quale si apprende l’insoddisfazione dell interpellante, Silvia Zamboni, in merito alla risposta avuta dall’Assessora Barbara Lodi, riguardo la necessità della creazione di un unico Parco del Delta del Po.

Pur non condividendo l’ideale politico di Europa Verde, in questo caso specifico mi sento di sostenere pubblicamente la necessità perorata dall’interpellante di un unico organismo; magari più snello, che abbia competenza su un territorio omogeneo, come è quello del Delta del Po.
Nel corso dei secoli, i due territori sono sempre stati divisi politicamente in due Stati ed oggi in due Regioni; ma dal punto di vista umano e sociale, oltre che territoriale, l’ambiente è sempre stato unito ed unico.

Quando nel 1999, fui candidato alla carica di Sindaco del Comune di Mesola per una lista civica sostenuta da un gruppo di amici, scegliemmo che la denominazione della lista fosse “Progetto Delta”, proprio perché il Progetto di un unico Delta vedeva e vedrebbe tuttora Mesola, come punto focale dell’intero territorio omogeneo, ancorché separato dai vari rami del fiume che, se da una parte hanno costituito confini naturali di Stati o di Regioni hanno, in realtà sempre unito le popolazioni rivierasche, con legami, sociali, personali e anche familiari, in tanti casi. L’idea di “Progetto Delta” era appunto quella di valorizzare l’unicità del nostro territorio dal punto di vista ambientale, ma anche quello di valorizzare le produzioni agricole ed ittiche di eccellenza che qui si producono.

Non vorrei che l’insoddisfazione dell’interpellante fosse solo dovuta alla dotazione di fondi per il Pnrr, pur non sottacendo che un motivo di fondo potrebbe essere rappresentato dalla diversità di orientamento politico delle due Regioni; a meno che l’Assessora regionale ai parchi, originaria di Parma, non sia sensibile solo ai parchi montani della Regione e un po’ meno al parco alla foce del Po.

In tutti i casi, credo che sia il caso che, finalmente, i due Parchi inizino a ragionare in termini di integrazione per il bene del territorio e dell’ambiente fortemente antropizzato come il Delta, che, per questo, si discosta fortemente dalla sempre citata Camargue. E’ ora di agire, sperando che lo stimolo non sia rappresentato solo ed esclusivamente dalla spartizione dei fondi Pnrr.

Lucio Maccapani

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