Un centro per aiutare le persone Lgbti+ vittime di discriminazione
Inaugurato il Cad di Arcigay Ferrara. Macario: “Solamente stando insieme e facendo rete arriveremo lontano”
di Martina De Tiberis
“Siamo qui per inaugurare il Centro Antidiscriminazioni territoriale, che offre un ulteriore servizio alle persone Lgbti+, condotto da un team multidisciplinare, in grado di fornire ascolto e supporto. Solamente stando insieme e facendo rete arriveremo lontano”.
È Manuela Macario, componente della segreteria nazionale di Arcigay e del consiglio del circolo ferrarese, ha inaugurato ieri (30 giugno) il Cad Arcigay Ferrara, nella sede di via Ripagrande12.
Il servizio fornirà, in anonimato, ascolto e aiuto per le vittime di violenza fondata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, o più in generale a persone Lgbti+, garantendo loro apposita consulenza psicologica, specialistica e legale. Grazie allo sportello di primo accesso, operativo h24, vi sarà un primo colloquio di accoglienza. In base ai bisogni manifestati, il personale opportunamente formato farà una valutazione rispetto all’opportunità di approfondire o di inviare a una consulenza specialistica interna.
Rinaldo Argentieri, prefetto di Ferrara, evidenzia l’importanza dell’evento, nella speranza che “un domani non si giochi solamente in difesa. Mi auguro che, al più presto, i diritti di tutti, nel rispetto della Costituzione italiana, abbiano un pieno riconoscimento da parte di ciascuno di noi”.
Concetti sottolineati anche da Paolo Pellegatti, dirigente dell’Anticrimine della Polizia di Stato: “Il nostro motto è ‘esserci sempre’, soprattutto attraverso l’attività preventiva. L’impegno contro le discriminazioni, di qualunque natura esse siano, non cesserà mai: è questo il messaggio che vogliamo dare a tutta la cittadinanza”.
Ilaria Baraldi, portavoce delle Donne democratiche di Ferrara, con una lunga esperienza di impegno femminista alle spalle, esprime il suo orgoglio per il progetto e la speranza che “possa essere di aiuto per debellare, in modo definitivo, le disuguaglianze che condizionano pesantemente la vita delle persone Lgbti, influendo sul loro benessere psico-fisico”.
In rappresentanza del comune di Ferrara, l’assessora alle Pari opportunità Dorota Kusiak pone l’accento sulla necessità di “salvaguardare i diritti di tutti. L’orientamento sessuale non può e non deve essere motivo di violenza. Non vogliamo avere questi tipi di fenomeni nella nostra città ed è per questo che sosteniamo l’encomiabile iniziativa promossa da Arcigay Ferrara”.
Cristina Sorio, sociologa sanitaria dell’Ausl, ed Eleonora Federici, presidente del Comitato Parità di Unife, ricordano come il rispetto a un linguaggio attento e a una terminologia adeguata al mondo Lgbti+, siano una condizione essenziale per affrontare i pregiudizi. “Il nostro ateneo si sta evolvendo anche a livello linguistico nei documenti amministrativi – spiega Federici -. Ritengo che il linguaggio rientri in un percorso di cambiamento culturale: parte tutto dalla comunicazione. Unife deve aprirsi, ulteriormente, a una discussione di inclusione per tutti”.
Teresa Matarazzo, referente per l’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Anna, spiega come sia necessaria “una personalizzazione del percorso di cura, migliorando in questo modo il clima lavorativo e organizzativo. Tutto ciò contribuirà alla riduzione del gap culturale”.
Il Centro Antidiscriminatorio territoriale vede la collaborazione con il Centro Donna e Giustizia, “il nostro lavoro sarà in particolar modo rivolto a donne e transessuali che esercitano prostituzione: discriminate sia per l’identità di genere, sia per la professione che esercitano”, afferma l’operatrice del Cdg Valeria Ruggieri.