Politica
28 Giugno 2022
Il Grande Fiume fa paura, ma l'assessore rassicura: "Non siamo ancora in una situazione di emergenza sotto il profilo della fornitura di acqua potabile"

Po in secca, Balboni: “Siamo a 70 centimetri di distanza dal punto di non ritorno”

di Davide Soattin | 3 min

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La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ferrara nei confronti di due persone di 35 anni, nomadi provenienti da fuori provincia, entrambe gravate da numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, oggi gravemente indiziate di circa quindici furti aggravati e furti in abitazione messi a segno nel 2023 a Ferrara ai danni di ignari cittadini

Lo stato di salute del Po è critico e allarmante, ma a Pontelagoscuro “non siamo in una situazione di emergenza perché ancora ci sono 70 centimetri di distanza dal punto di non ritorno che sono i –7 metri e 60 dallo zero idrometrico”.

Arriva da Alessandro Balboni, assessore all’Ambiente, l’aggiornamento sulla siccità del Grande Fiume, in risposta al question-time presentato da Tommaso Mantovani, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, con cui è stato chiesto quali sarebbero potute essere le varie misure di razionamento da parte di Hera per far fronte al delicato momento.

“Il sistema acquedottistico a Ferrara e provincia – sottolinea l’assessore – comprende 11 Comuni con un bacino di circa 250mila abitanti e 2.500 chilometri di rete e l’85% di questo fabbisogno complessivo è coperto dalla centrale di potabilizzazione di Pontelagoscuro e il 15% rimanente da Stellata”.

Balboni entra più nello specifico: “Nel 2021, la centrale di Pontelagoscuro ha distribuito 25 milioni di metri cubi di acqua potabile sul nostro territorio, mentre i volumi giornalieri nel mese di giugno 2022 sono stati di circa 65mila metri cubi al giorno: una cifra molto importante. Inoltre, questo impianto è dotato di alcune vasche di stoccaggio dinamico di acqua grezza per volumi che sono circa 240mila cubi e quindi in grado di garantire un fabbisogno di circa tre giorni senza dover effettuare un prelievo diretto dal fiume in caso di emergenza”.

“Nelle ultime settimane – aggiunge – il contesto siccitoso abbinato all’uso di acqua per scopi agricoli o industriali ha causato un abbassamento dei livelli del Po, causando l’aumento del livello di attenzione da parte sia del gestore che dell’amministrazione comunale, che sta cercando di monitorare e di prevenire con alcune strategie il consumo di acqua potabile, tra cui l’ordinanza emessa nei giorni scorsi. Parallelamente sarà importante cercare di predisporre interventi gestionali per far sì che l’acqua potabile attualmente in uso venga dispersa il meno possibile, per tale motivo, prima dell’arrivo dell’estate, sono stati predisposti una serie di interventi su 224 posizioni critiche che rappresentavano perdite occulte“.

Secondo l’assessore, la situazione attuale ha una storia molto lunga, legata “alla mancanza di politiche ambiziose e integrate, oltre che alla mancanza di infrastrutture sul territorio e alla scelta di far interventi sulla rete idrica che non fossero rivolti all’efficientamento”, come nel caso dell’Idrovia Ferrarese, che “il centrodestra criticò aspramente già nel 2009 poiché progetto faraonico destinato a finire in un buco nell’acqua”. “Al contempo – prosegue Balboni – ci siamo scontrati con alcune miopie che già vent’anni fa avrebbero dato altre opportunità al nostro Comune come la diga di Ridracoli, che poteva permetterci di rifornirci direttamente dalla diga romagnola”.

“Oggi – conclude l’assessore all’Ambiente – stiamo scontando sia cambiamenti climatici, ma anche una serie di decisioni politiche poco lungimiranti e poco coraggiose. Pochi mesi fa abbiamo candidato al Pnrr un progetto piuttosto importante che riguarda la riduzione delle perdite idriche, con la consapevolezza che il nostro territorio abbia delle caratteristiche per cui molto è difficile contenerle. A questo proposito è necessario prevenire le perdite con le implementazioni e la strumentazione utile al monitoraggio al fine di intervenire tempestivamente”.

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