Salute
22 Giugno 2022
Presentato ieri il nuovo servizio attivato dall'Ausl Ferrara anche nel comune del Distretto Sud Est

Infermiere di famiglia e di comunità: tocca a Portomaggiore

di Redazione | 6 min

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Portomaggiore. E’ il turno di Portomaggiore per l’Infermiere di famiglia e di comunità (Ifec). Ieri, martedì 21 giugno, il servizio è partito anche nel Comune del Distretto Sud Est e aggiunge un tassello importante alla programmazione di questa nuova figura professionale per il Ferrarese.

In tarda mattinata, nella sala polivalente della Casa di Comunità di Portomaggiore, la direttrice generale di AuslFe Monica Calamai, il sindaco di Portomaggiore Dario Bernardi, la direttrice della Direzione infermieristica e tecnica Marika Colombi, con il direttore del distretto Sud Est Roberto Bentivegna e le due infermiere di famiglia e comunità Lara Farinelli e Laura Stagni hanno illustrato alla stampa locale e a diversi rappresentanti dell’associazionismo e volontariato portunese in che cosa consiste il nuovo servizio pensato per dare un presidio di sanità e non solo di sanità nei luoghi periferici della provincia. Sono già 20 gli infermieri di famiglia e comunità che operano su dieci sedi e su tre distretti.

Il servizio già operativo nel territorio è partito con un progetto pilota attivato nel Comune di Ferrara e successivamente introdotto a Mesola e Goro, questo nuovo profilo assistenziale funziona anche a Bondeno e a Cento (località Reno Centese) e a Fiscaglia.

L’Infermiere di famiglia e di comunità svolge il suo ruolo assistenziale nell’ambito, in particolare, dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Una modalità importante, che ha l’obiettivo di garantire la massima offerta attraverso l’uso di percorsi protetti e dedicati per mettere a frutto le potenzialità di questa nuova figura fondamentale soprattutto nell’ottica di una medicina del territorio sempre più forte e proattiva, che significa presa in carico più completa e a tutto tondo per l’utente. Un approccio peraltro previsto sia nel Piano Sanitario della Regione Emilia Romagna sia nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) del Governo. Un servizio, è stato precisato, non sostituto dell’Assistenza domiciliare, ma integrativo: gli Ifec conoscono le situazione specifiche dei territori (e dunque delle comunità, e delle famiglie che compongono quelle comunità) in cui operano e, anche in collaborazione coi medici di famiglia, predispongono percorsi integrati per singoli e famiglie; percorsi che possono contemplare anche interventi specifici quali, ad esempio, quello dell’assistenza domiciliare.

“Ci abbiamo creduto fin da subito e abbiamo lavorato tantissimo per arrivare all’attivazione di questo servizio anche qui a Portomaggiore” afferma la direttrice Calamai aprendo l’incontro. “Siamo partiti con una selezione di personale che deve avere delle caratteristiche ben precise. Quando saremo a regime il piano prevede l’attivazione di 140 infermieri su 70 sedi e andrà ad arricchire le risposte di salute ma anche quelle di tipo sociale”. E aggiunge: “Una figura che si intreccia con la telemedicina, un altro punto importante della programmazione sanitaria di questo territorio e che è già partita con le tele-visite cardiologiche e diabetologiche”.

La direttrice generale, che spera che quando il servizio sarà a regime “possa funzionare sui territori con gli stessi orari di apertura di un ospedale” poi fornisce alcuni numeri sui finanziamenti che sono previsti per Portomaggiore.

“Dei 16 milioni previsti per la ristrutturazione delle case di comunità del Ferrarese 1,5 sarà destinato proprio alla Casa di comunità di questo Comune per riqualificare la residenzialità e completare percorsi di salute che non sono ancora adeguati”.

E’ poi il turno del sindaco Bernardi che nell’esternare il suo compiacimento per la partenza del nuovo servizio sottolinea che “Ifec sarà anche un modo per rispondere a un punto che abbiamo messo al primo posto del nostro mandato: dare una risposta alle fragilità del territorio Portomaggiore”. Il sindaco, poi ha ringraziato l’’associazionismo presente alla conferenza che a sua volta ha chiesto una collaborazione ancora più stretta con l’amministrazione comunale e con Ausl per fare divulgazione sul territorio affinché tutti conoscano il nuovo servizio dell’Infermiere di Famiglia e Comunità.

“Può essere attivato da tutti i soggetti che sono coinvolti” spiega la direttrice della direzione Infermieristico-tecnica Marika Colombi che aggiunge: “Se abbiamo standardizzato gli obiettivi e le funzioni tutto il resto però deve essere costruito come un vestito sulle esigenze della comunità in cui l’infermiere di famiglia e di comunità opera”.

Il direttore del Distretto Sud Est Roberto Bentivegna nel ringraziare anche la presenza di alcuni rappresentanti dei medici di medicina generale ancora una volta sottolinea che “l’Infermiere di famiglia e comunità non è un servizio che sostituisce qualcosa ma è qualcosa in più che alza la qualità delle prestazioni e cerca di prevenire che una persona finisca in ospedale: c’è bisogno di spostare il baricentro dall’assistenza ospedaliera a quella del territorio”.

Hanno parlato anche le due infermiere di famiglia e comunità che opereranno a Portomaggiore, nell’ambulatorio della Casa di Comunità, Lara Farinelli e Laura Stagni. “Ho accettato questo nuovo incarico perché c’è bisogno di rispondere alle esigenze delle persone, ma sopratutto serve dare risposte anche a scopo preventivo” ha dichiarato Farinelli. Stagni poi aggiunge: “Ho accettato con entuusiasmo questo ruolo e dopo la selezione ora sto frequentando anche il master”.

IFEC DI PORTOMAGGIORE

GLI OPERATORI SUL CAMPO

Il servizio a Portomaggiore funziona con due infermieri: Lara Farinelli e Laura Stagni.

SEDE dell’ambulatorio a PORTOMAGGIORE

Via De Amicis 22

ORARI

E’ attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 14. E’ possibile anche l’accesso diretto in sede, orario di apertura al pubblico dal lunedì al sabato dalle 12 alle 13

CONTATTI

Tel. cell 3381155749/ufficio 0532 817434 – e-mail:ifc.portomaggiore@ausl.fe.it

COSA FA L’INFERMIERE DI FAMIGLIA E COMUNITA’

Per ogni paziente viene predisposto un piano assistenziale personalizzato e quindi mirato ad una presa in carico complessiva e a tutto tondo, che va dalla prevenzione, alla cura e agli aspetti riabilitativi. Il professionista lavora in stretto raccordo col servizio di assistenza domiciliare, con il medico di famiglia dell’assistito e con le altre figure professionali che lo hanno in carico. E nel dettaglio:

Valuta lo stato di salute e i bisogni dei cittadini nelle diverse fasi della vita (bambino, adolescente, adulto e anziano, famiglie e comunità)

Il suo ruolo è assistenziale e in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Valuta i fattori di rischio presenti sul territorio informando ed educando i cittadini, le famiglie e la collettività, promuovendo interventi di prevenzione, incentivando miglioramenti degli stili di vita e correggendo i comportamenti sbagliati;

Supporta le famiglie in difficoltà ad individuare rapidamente eventuali problemi sanitari o sociosanitari per collaborare alla loro risoluzione;

Facilita l’integrazione tra gli ospedali e i Servizi territoriali per dare una risposta appropriata ai bisogni di salute dell’individuo della famiglia e della comunità;

Collabora con tutti i Servizi dedicati alle persone: sanitari, sociali, associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini ed enti locali facilitando i percorsi di integrazione e mettendo al centro dell’azione il cittadino.

E’ presente nel processo di educazione sanitaria per il potenziamento delle autonomie dei cittadini, dei loro familiari e dei loro caregiver, per offrire supporto e sostegno affinché riescano a trovare soluzioni ai loro problemi.

COME SI ATTIVA

Il servizio può essere attivato direttamente dal cittadino, dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, tramite accesso diretto in ambulatorio, e-mail e contatto telefonico.

Per ulteriori informazioni su servizi offerti, modalità di attivazione, orari e contatti, è possibile consultare il sito https://www.ausl.fe.it/argomenti/come-e-dove-curarmi/infermiere-di-famiglia-e-di-comunita

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