Portomaggiore
16 Giugno 2022
Il progetto presentato dal Consorzio di Bonifica di Ferrara è il primo classificato a livello nazionale. Calderoni: “Opera essenziale, raddoppierà anche la capacità dell'invaso”

Dal Pnrr 24 milioni per il ripristino del canale San Nicolò Medelana

di Redazione | 4 min

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Portomaggiore. Finanziato con 24 milioni di euro il progetto “Ripristino della piena funzionalità idraulica del canale S. Nicolò Medelana” che il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha candidato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Si tratta di un importante tassello di Idropolis, un piano più ampio e articolato messo in campo dall’ente per effettuare un’opera capillare di ammodernamento dell’intero sistema idraulico. Il San Nicolò Medelana ha la duplice funzione di scolmatore del Po di Primaro verso l’asta Volano-Navigabile e di irrigazione per una vasta area del Basso ferrarese – che comprende i comuni di Argenta, Voghiera, Portomaggiore, Masi Torello, Ostellato – e indirettamente per altri comuni nel bacino Burana Volano, compresa Ferrara. Il canale presenta una serie di gravi criticità legate alla permeabilità degli argini che ha determinato cedimenti arginali e allagamenti localizzati, con ovvie ripercussioni sulle colture e infrastrutture viarie, nonché la perdita di volumi di acqua irrigua invasata.

Condizioni che, come spiega il presidente del Consorzio di Bonifica, Stefano Calderoni nel corso della conferenza stampa di presentazione, hanno portato alla forte esigenza di ripristinare la piena funzionalità idraulica.

“Il progetto per il canale S. Nicolò Medelana è il primo classificato a livello nazionale – afferma Calderoni – un importante risultato di tutto il Consorzio, a partire dal nostro direttore generale Mauro Monti, al comitato di gestione e ai tecnici che hanno lavorato al progetto. Siamo consapevoli che interventi di sicurezza idraulica di questi portata sarebbero difficili da sostenere senza finanziamenti pubblici e senza incidere sugli oneri per i contribuenti. Aumenti che non ci saranno anche perché per la prima volta verranno usati i ribassi della base d’asta per compensare eventuali aumenti di materie prime ed energetici. Si tratta di un intervento già cantierabile e quindi dopo la gara, che durerà 6 mesi saremo in grado di iniziare i lavori, utilizzando i 24 milioni di euro per realizzare un nuovo rivestimento sopra quello esistente, con ricostruzione della sommità arginale, al fine di recuperare l’impermeabilità e la tenuta strutturale dell’arginatura. In questo modo verranno ridotte in maniera significativa le perdite d’acqua lungo la linea. Ci sarà anche un beneficio ambientale garantito da un migliore ricircolo idrico del sistema Burana Volano e la garanzia delle portate sia per la funzione irrigua che per la funzione di scolmatore di Primaro, migliorando la sicurezza idraulica di un comparto molto vasto, che comprende anche la città di Ferrara”.

“Inoltre a opere ultimate raddoppierà la capacità d’invaso del canale che è attualmente è di 300 mila metri cubi, portandola a 600 mila, fatto essenziale perché come sappiamo stiamo assistendo alla più grave siccità degli ultimi 70 anni – rimarca il presidente del Consorzio. Si tratta dunque di un’opera non solo essenziale, ma anche “resiliente” perché si adatterà alle esigenze determinate dai cambiamenti climatici che sono in atto. Voglio precisare – conclude Calderoni – che si tratta di un primo stralcio di interventi – riguarderà circa 10 km sui 14 di lunghezza del canale – che dovrà essere seguito da un completamento, candidato su fondi Pnrr-Mipaaf, ma siamo fiduciosi anche su questo secondo stralcio finalizzato a raggiungere il 100% delle potenzialità di progetto”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Marco Volpin, dirigente responsabile del settore Progettazione e Lavori del Consorzio di Bonifica e alcuni sindaci dei territori interessati.

“Ringrazio il Consorzio per aver intercettato i fondi del Pnrr per un progetto così importante e strategico per il nostro territorio che, come sappiamo, vive di agricoltura e ha l’esigenza di avere l’acqua in maniera continuativa – afferma Elena Rossi, sindaco di Ostellato -. Fatto non scontato perché per la prima volta si parla di razionamento d’acqua e in questo contesto la capacità d’invaso diventa fondamentale. Quando saranno terminati i lavori, l’idea è quella di creare sugli argini una pista ciclo pedonale per favorire il turismo lento nel territorio”.

Soddisfazione condivisa anche da Dario Bernardi, sindaco di Portomaggiore che sottolinea: “Un’opera che arriva con un tempismo perfetto, visto che siamo di fronte a cambiamenti del clima ormai inarrestabili. Come amministrazione lavoriamo in maniera proficua con il Consorzio che si impegna per la difesa idraulica, per garantire l’irrigazione e svolge anche un’azione essenziale per il ripristino degli argini franati a causa del proliferare della fauna selvatica. Rafforzare le opere importanti come un canale lungo 14 chilometri è quindi un beneficio enorme per tutto il nostro areale”.

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