di Lucia Bianchini
Sessantadue artisti ferraresi rendono omaggio a Michelangelo Antonioni con la mostra ‘La città del silenzio. Artisti ferraresi per Antonioni’, curata da Andrea Forlani, Tiziana Giuberti, Stefano Tassi e Paolo Volta e organizzata dal Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte, che sarà visitabile dal 10 giugno al 10 luglio al Padiglione d’Arte Contemporanea.
“Una mostra che esalta la vita e che presenta richiami diversi e di diversa specie attraversando il cinema di Antonioni – spiega Marco Gulinelli, assessore alla cultura – che qui troverà il suo spazio, inserito nel quadrivio, con aree diverse adatte a varie tipologie di pubblico. In questa mostra c’è di più: la provincia padana che circonda Ferrara, la nebbia della pianura, in cui si sogna. La nebbia è il nulla visibile o il moltissimo invisibile, a sguardi che seguono rotte che sembrano scontate. Chi si intende di nebbia sa che nonostante l’apparente disorientamento del paesaggio essa è un luogo, altera la categoria dello spazio”.
Gli artisti in mostra hanno voluto omaggiare il famoso regista ferrarese nel centenario della sua nascita creando un’opera che avesse come motivo ispiratore la sua poetica, la forma e i contenuti del suo cinema, la sua ricerca pittorica, nonché la sua stessa vicenda biografica. Le suggestioni che l’arte del grande maestro è in grado di offrire sono state interpretate, tradotte e restituite dagli autori attraverso la pittura e la scultura, la fotografia e il video, l’installazione e la performance. Ogni lavoro, dal più tradizionale al più sperimentale, indica una significativa continuità e una viva persistenza della visione di Antonioni, intimamente segnata dal ricordo di Ferrara.
“È una mostra che parte da lontano – spiega Fabio Bergamini, consigliere regionale – da un’idea di Stefano Tassi, una mostra che celebra la nostra terra e il cinema. Oggi gli artisti della città incontrano gli artisti della provincia e del territorio, ed è questa l’idea che avevamo avuto”.
Come racconta Andrea Forlani: “Crediamo che questa mostra sia un messaggio importante, un piccolo ritorno alla vita. Mi è piaciuto molto che gli artisti con questa mostra siano tornati a parlarsi e a incontrarsi, capendo che non c’è solo l’opera d’arte, ma anche l’artista con la sua vita”.
“L’idea di questa mostra nasce una mattina nebbiosa – prosegue Stefano Tassi – abbiamo raggiunto quello che volevamo: 62 artisti che espongono per la prima volta al Pac, in cui venivo a vedere le mostre, ma mai avrei pensato di esporre, uno spazio che con Franco Farina e Lola Bonora è diventato il fiore all’occhiello dell’arte contemporanea a Ferrara. L’idea di portare qui artisti della periferia, abbiamo cercato di invitare tutti ed abbiamo ricreato un’officina, per dare la possibilità agli artisti di omaggiare oggi Antonioni, ma in futuro tanti altri personaggi, o le mostre che ci saranno a Palazzo dei Diamanti”.
Il titolo stesso della mostra, che si svolge nelle sale che ospiteranno il museo a lui dedicato, lo ‘Spazio Antonioni’ – nel quale saranno esposti i materiali appartenenti al suo archivio personale confluiti nel 1997 nel patrimonio delle collezioni civiche – allude alla prima de Le città del silenzio, così come volle chiamare Ferrara Gabriele d’Annunzio, a suo modo indicando una condizione che proprio Antonioni avrebbe declinato verso ‘l’incomunicabilità’.
“Ferrara arte – sottolinea il suo presidente Vittorio Sgarbi- ha da subito sostenuto l’idea di questa mostra, presentata dal sindaco Fabbri e da Fabio Bergamini. Gli artisti hanno testimoniato la loro presenza e la loro sintonia con il principale regista che ha reso assoluta la nostra città. Ho ritenuto che questo sarà lo spazio Antonioni, che non è una mostra che blocca tutto, ma uno spazio che nel suo nome potrà accogliere mostre che siano in questa direzione. Ho provato a cercare un filo conduttore nelle opere, ma non c’è”.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17. Venerdì 24 giugno alle 21 si terrà inoltre una performance di Elisa Mucchi. La serata proseguirà con l’ascolto dei dischi più amati da Michelangelo Antonioni, selezionati da dj France, e alcune letture dei documenti del regista, dall’archivio Michelangelo Antonioni, a cura di Gianantonio Martinoni e Marco Gulinelli.
Gli artisti in mostra: Alo (Carlo Andreoli), Lidia Bagnoli, Nedda Bonini, Maurizio Bonora, Paola Bonora, Riccardo Bottazzi, Daniela Carletti, Silvano Cavicchi, Daniele Cestari, Gianni Cestari, Giuseppe Cestari, Renzo Crociara, Marcello Darbo, Sara Dell’Onze, Matteo Farolfi, Giorgio Felloni, Massimo Festi, Andrea Forlani, Osvaldo Forno, Flavia Franceschini, Riccardo Furini, Gianluca Galletti, Alen Grassi, Claudio Gualandi, Gianni Guidi, Isabella Guidi, Alberto Lunghini, Ivan Lupi, Miria Malandri, Guido Marchesi, Terry May, Enzo Minarelli, Lorenzo Montanari, Samuel Moretti, Elisa Mucchi, Matteo Nannini, Nicola Nannini, Michelangelo Neri, Paolo Pallara, Enrico Pambianchi, Eros Pandolfi, Marco Pellizzola, Renzo Piccoli, Alfredo Pini, Michele Rio, Daniele Romagnoli, Lorenzo Romani, Sima Shafti, Amir Sharifpour, Emanuele Taglietti, Stefano Tassi, Giuseppe Tassinari, Giuliano Trombini, Vito Tumiati, Uli (Fulvio Balboni), Paolo Volta, Laura Zampini, Luca Zampini, Luigi Zampini, Sergio Zanni, Daniele Zappi, Sebastiano Zuccatelli.