Attualità
6 Giugno 2022
La pizzeria piena di fantasia di via Carlo Mayr cede l’attività dopo 7 anni

Mengi chiude: “È stata un’avventura pazzesca”

di Marco Zavagli | 2 min

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“Grazie a tutti, nessuno escluso. È stata un’avventura pazzesca, unica, importante”. Da qualche giorno sulla vetrina del ristorantino “Da Mengi_punto22”compare il cartello “cedesi attività”.

Dopo 7 anni la pizzeria di Mariangela Cavallari, per tutti Mengi, chiude. E lei saluta i suoi clienti, anzi il suo ‘pubblico’, perché Da Mengi, oltre al menu, si rimaneva incantati dall’arredamento e dalla simpatia dei gestori.

“È come se tutto fosse fermo – scrive Mengi Cavallari su Facebook -. Nei prossimi giorni comincerò ad imballare le mie cose, chiuderò tutto momentaneamente in scatoloni. I ricordi però li terrò ben custoditi nel mio cuore che in questo momento soffre al solo pensiero di questo distacco”.

La pizzeria di Mengi è sempre stato un posto particolare: cucina naturale, birre biologiche, menù vegetariano/vegano, farine speciali. I gestori in passato si erano resi protagonisti di una rete solidale, tramite iniziative come la pizza sospesa.

Poi la crisi legata al Covid aveva però colpito anche loro, per cui Mengi aveva deciso di avviare una raccolta fondi on line per far sopravvivere la sua attività. Amici e clienti donarono 1300 euro. E il ristorante poté riaprire.

Oltre un’altra crisi fa chiudere definitivamente questo spazio e tutti i ricordi che custodisce.

“Quando lo guardo è come se sentissi il vocìo che proviene da dentro – aggiunge Mengi -, la musica, i brindisi, i preparativi, i saluti, gli abbracci. La prima volta che entrai qui venni avvolta da una sensazione di appartenenza. Per questo per me è tutto più difficile”.

Mengi Cavallari ora si dedicherà a tempo pieno alla sua attività sociale e solidale, il progetto “Non Restare Zitta”, con t-shirt e accessori fatti indossare dai vip per veicolare messaggi a tutela delle donne che subiscono violenze fisiche, mentali, psicologiche, emotive, fino all’estrema conseguenza del femminicidio.

“E comunque – conclude Mengi con un ultimo sguardo al locale -, in questo piccolo angolo di Carlo Mayr abbiamo sprigionato talmente tanta energia bella che spero si possa sentire ogni qualvolta ci si passerà davanti”.

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