di Francesco Casari
Prosegue la proficua collaborazione tra l’Università degli Studi di Ferrara, il Museo di Storia Naturale e il Comune di Ferrara, rafforzata dall’istituzione da parte dell’ateneo cittadino della E. O. Wilson Fellowship, una borsa di studio annuale volta alla valorizzazione dell’importante ruolo scientifico e divulgativo che il museo svolge.
In una conferenza stampa all’interno del Museo di Storia Naturale, lunedì 30 marzo, la rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, insieme all’assessore all’Ambiente e Rapporti con l’Università Alessandro Balboni, il direttore del Museo civico di Storia Naturale Stefano Mazzotti e Giorgio Bertorelle del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, hanno descritto il fruttuoso rapporto di collaborazione che vige da tempo tra queste tre realtà e nello specifico hanno presentato questo nuovo capitolo di cooperazione.
La rettrice Ramaciotti ha ricordato che il museo è “un patrimonio per la nostra città e Unife ha il dovere di supportarlo e collaborare con esso”. Quello messo in campo è un lavoro comune che si impernia sulla interdisciplinarietà (sempre più richiesta e necessaria) della ricerca, implementata ora dal nuovo assegno di ricerca, e sull’attività di comunicazione e divulgazione scientifica rivolta alla cittadinanza, aspetti connaturati a quello che è il ruolo di un museo di questo tipo all’interno di una città.
Un ruolo che, per l’assessore Balboni, “è da ripensare”, facendo leva sulle potenzialità e le competenze presenti, tenendo insieme l’aspetto didattico-divulgativo con quello strettamente scientifico. Infatti, un compito fondamentale di cui farsi carico è quello di “sensibilizzare la popolazione al tema della crisi climatica, fornendo strumenti idonei a combatterla”, per non trovarsi poi a dover aggiungere nuovi esemplari alla collezione di animali estinti esposti all’interno delle teche.
Il professore Bertorelle ha illustrato il progetto in partenza, “una borsa di studio per ricordare Edward Wilson, scomparso in dicembre, fondamentale per il suo studio della natura a trecentosessanta gradi” uno studioso che è stato “un campione di divulgazione, come testimoniano i due premi pulitzer vinti”. Lo scienziato statunitense si è distinto per l’approccio interdisciplinare con cui ha condotto il proprio lavoro, rivolto principalmente allo studio delle società animali e della biodiversità, anche in relazione al benessere dell’uomo. Il professore ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, perché “la collaborazione con il museo doveva essere sancita anche da qualcosa di concreto dal punto di vista economico e la rettrice l’ha subito compreso”.
Stefano Mazzotti, direttore del museo, ha testimoniato il fermento che vive il Museo civico di Storia Naturale, impegnato nella speciale programmazione ricca di incontri per festeggiare i 150 anni dalla sua nascita. Mazzotti ha ribadito l’importanza di “valorizzare le collezioni museali, sia quelle esposte che quelle dei depositi scientifici, perché i musei sono banche dati che conservano tantissimo materiale scientifico” da analizzare, come avvenuto per studiare a fondo lo ‘spillover’ che ha dato origine al covid.
Il bando per l’assegnazione del E.O. Wilson fellowship per lo studio e la conservazione della biodiversità è quasi pronto e dovrebbe essere pubblicato dall’università già in giugno. Il titolo della ricerca è intenzionalmente definito in modo ampio, per questo il consiglio rivolto agli interessati (in possesso di un diploma di laurea magistrale) è quello di contattare i referenti scientifici per un’esposizione informale dell’idea progettuale, prima di procedere poi con la presentazione ufficiale del progetto di ricerca.
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