Attualità
29 Maggio 2022
Tra 45 candidati la giuria ha scelto le opere di Marzio Breda, Dacia Maraini, Mirella Serri e Maurizio Molinari. Si contenderanno l'Aquila d'Oro il 24 settembre

Premio Estense, ecco i quattro libri finalisti

di Redazione | 3 min

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di Lucia Bianchini

‘Capi Senza Stato. I presidenti della Grande Crisi italiana’ di Marzio Breda, edito da Marsilio, ‘La scuola ci salverà’ di Dacia Maraini, edito da Solferino, ‘Claretta l’hitleriana. Storia della donna che non morì per amore di Mussolini’ di Mirella Serri, edito da Longanesi e ‘Il campo di battaglia. Perché il Grande Gioco passa per l’Italia’ di Maurizio Molinari edito da La nave di Teseo. Ecco la quartina di finalisti che si contenderanno, sabato 24 settembre, il 58° premio estense. Li presentano Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense, Guido Gentili, direttore de Il sole 24 ore e presidente della giuria tecnica, Eugenio Tangerini in rappresentanza di Bper, partner del premio.

La giuria tecnica, nella mattinata di sabato, si è riunita decretando tra 45 candidati la rosa di vincitori, tra cui verrà scelto il vincitore dell’Aquila d’oro 2022. Ora la scelta dipenderà dalla giuria popolare.

“È un’edizione straordinaria dal punto di vista della qualità – afferma Zaina -. Marzio Breda, giornalista del Corriere della Sera, che da molti anni segue il quirinale e il Presidente della Repubblica, con ‘Capi senza stato’ descrive uno spaccato della vita interna del Paese, che abbiamo vissuto con la riconferma di Mattarella. Dacia Maraini ha scritto invece un libro dedicato a prendere di petto una delle emergenze vere del Paese, la scuola, di cui non ci curiamo o scopriamo solo quando ci sono emergenze, come la pandemia e la Dad: un libro denuncia e insieme un racconto appassionato”.

“Molinari – prosegue il presidente – ne ‘Il campo di battaglia’ descrive l’atmosfera in cui siamo fagocitati, dopo la pandemia e durante la guerra in Ucraina. Questo libro spiega cosa significhi questa situazione per un Paese di frontiera come l’Italia, che si trova in una posizione centrale, perché al centro del Mediterraneo. L’ ultimo libro scelto è ‘Claretta l’hitleriana’, qui la politica c’è, ma di molti anni fa, una biografia inaspettata, che ci racconta un’altra piega della storia, il ruolo politico di Claretta Petacci, una versione nuova di un personaggio conosciuto, controverso, in una nuova ricostruzione storica”.

Ancora attesa per scoprire chi si aggiudicherà invece la Colubrina d’argento del riconoscimento ‘Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione’.

Come spiega Gentili, “Il premio Estense dà spazio a tematiche scientifiche, finanziarie, di geopolitica, è stata un’edizione molto intensa per la giuria perché i 45 libri che abbiamo selezionato e tra i quali abbiamo scelto la quartina erano davvero di ottima qualità. È stato quindi da un lato facile scegliere e dall’altro molto difficile escludere volumi dalla quartina. Il risultato alla fine è stato condiviso da tutti i giurati e siamo molto contenti che a fronte di un dibattito puntuale e intenso anche sui contenuti dei libri si sia raggiunto un punto d’equilibrio comune”.

“Non è un caso – afferma Tangerini – se Bper sostiene da diversi anni il Premio Estense, un’iniziativa di respiro nazionale che valorizza le eccellenze del giornalismo italiano e a cui ci accomunano scelte identitarie e convinzioni forti. Penso alle solide radici territoriali, al legame stretto con il mondo della cultura e alla volontà di promuovere un uso accurato e consapevole delle parole, oggi più che mai necessario per orientarsi in una società contraddittoria e complessa. Chi crea valore, come le istituzioni finanziarie, ha il dovere di restituirlo in varie forme alla collettività: per questo essere partner del Premio Estense è per noi un atto concreto di responsabilità sociale d’impresa”.

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