Comacchio
28 Maggio 2022
Dal 1° giugno a Comacchio tanti eventi per vivere questa storia unica, tra la mostra di Palazzo Bellini e le visite al Museo Delta Antico e alla sua nuova Sezione Open Air

I 100 anni di Spina, una straordinaria epopea archeologica

di Redazione | 5 min

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Comacchio. Sono trascorsi 100 anni dalla straordinaria scoperta della prima tomba della necropoli di Spina, città etrusca delle Valli di Comacchio che un secolo fa fece il suo ingresso nella storia, svelando a poco a poco la sua origine di porto privilegiato di Atene sul Delta del Po e sull’Adriatico, fulcro di commerci tra la Grecia e la Pianura Padana, porta d’ingresso della grecità in Occidente e luogo di miti antichi come quello di Dedalo e Icaro. Dal 1922 sono state rinvenute oltre 4mila tombe, in cui sono state trovate numerose ceramiche attiche, e dal 1956 l’abitato di Spina, oggetto di indagini che continuano a stupire. Per celebrare i 100 anni di Spina, da giugno Comacchio e il suo territorio saranno luogo di eventi e di speciali novità per i visitatori, che potranno immergersi nel sorprendente universo etrusco di Spina.

Sono tre le mostre archeologiche in programma: a Comacchio (Palazzo Bellini – giugno/ottobre 2022), a Ferrara (Museo Archeologico Nazionale – dicembre 2022/aprile 2023), a Roma (Villa Giulia – primavera 2023).

Il sindaco di Comacchio Pierluigi Negri afferma: “E’ per me un onore vedere Comacchio protagonista di queste celebrazioni nazionali per il Centenario della scoperta di Spina, indette e sostenute dal Ministero della Cultura. Proprio qui, infatti, il legame tra storia, territorio e cultura spinetica trova il senso originario. Un secolo – quello trascorso – intriso di studi, analisi e scoperte in grado di ridisegnare il ruolo del comparto lagunare in ambito archeologico ed il patrimonio inestimabile che esso rappresenta. Da qui iniziano – come è giusto che sia – gli eventi commemorativi di Spina, con eventi, seminari ed approfondimenti per tutta la durata dell’anno che fanno da corollario ad una mostra unica nel suo genere che – proprio per la sua bellezza e completezza – rende il giusto omaggio a ciò che Spina è stata ed è a tutt’oggi”. Il presidente del Comitato Scientifico della mostra e docente del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Zurigo Christoph Reusser dichiara: “Lo scavo della necropoli di Spina con le sue più di 4000 tombe può essere considerato come una delle imprese più importanti dell’archeologia Italiana nel 20esimo secolo. La mostra innovativa che si aprirà il 1° giugno è frutto di un rinnovato interesse scientifico e culturale da parte di varie istituzioni locali, regionali e nazionali e si inserisce in un più vasto progetto di carattere nazionale promulgato dal Ministero italiano della Cultura. Questo nuovo interesse è partito agli inizi del terzo millennio grazie a una iniziativa della allora Soprintendenza Archeologica di Bologna, preposta alla salvaguardia e alla valorizzazione del sito di Spina, e soprattutto dell’allora Soprintendente, e ha visto coinvolte numerose istituzioni civiche, scientifiche, varie Università italiane e anche una straniera, quella di Zurigo. La mostra è quindi frutto di una cooperazione e collaborazione esemplare di numerose persone di varie specializzazioni, che, come me lo auguro, troverà anche l’interesse di un grande pubblico”. Sul tema della collaborazione torna anche Tiziano Trocchi, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara: “Come Direzione Generale Musei, in particolare come Museo di Ferrara, confermiamo una partecipazione più che sentita a questa importantissima iniziativa, che rappresenta il primo momento della collaborazione recentemente suggellata con la firma di un accordo per la promozione di tutto quello straordinario patrimonio rappresentato da Spina. La tappa iniziale di un percorso che abbiamo in parte già definito e che andremo a definire”.

“Una fama di certo meritata dalla etrusca Spina, avvalorata dall’imponente realtà archeologica emersa negli ultimi 100 anni, preludio della quale è stato il primo ritrovamento avvenuto in Valle Trebba nella località Tomba delle Cavalle: il candelabro in bronzo con cimasa che ritrae Enea e Anchise in fuga da Troia, scelto come immagine iconica della mostra – annota Caterina Cornelio, direttrice del Museo Delta Antico -. Perché Spina 100. Dal mito alla scoperta? Per celebrare il centenario della scoperta e proporre un quadro della città -abitato e necropoli – aggiornato con i dati forniti dagli scavi eseguiti nel tempo, di pari passo con le attività di bonifica delle valli di Comacchio. Una storia, quella di Spina, non ancora finita. Tante sono ancora le zone d’ombra che solo altri “tesori archeologici” come quelli che Spina ci ha regalato fino a oggi, artefici anche dei profondi mutamenti avvenuti nella comunità comacchiese, potranno fugare”.

La mostra a Palazzo Bellini di Comacchio

Per raccontare i 100 anni di Spina, la Galleria d’Arte di Palazzo Bellini di Comacchio ospiterà la mostra “Spina 100 – Dal mito alla scoperta: a un secolo dal ritrovamento della città etrusca” – dal 1° giugno al 16 ottobre -, con un percorso espositivo articolato in una sequenza di ambienti per rivivere la scoperta dell’antica Spina e del suo tesoro. Un viaggio dalla fondazione, intorno alla metà del VI secolo a.C., fino al suo ruolo di porto privilegiato di Atene nel nord Adriatico, il declino intorno alla metà del III secolo a.C., gli scavi con il rinvenimento in Valle Trebba della prima tomba durante alcuni lavori di bonifica delle Valli di Comacchio e tutta l’epopea archeologica.

Sezione Open Air del Museo Delta Antico

La Sezione Open Air del Museo Delta Antico nell’area di Stazione Foce delle Valli di Comacchio, dove turisti e appassionati possono ammirare dal vivo la ricostruzione, in scala reale, di uno spaccato dell’antica Spina con case etrusche di legno e canne palustri, realizzate seguendo gli indizi emersi dalle indagini archeologiche. Si può così passeggiare in un ambiente molto simile a quello che greci e etruschi ammiravano 2500 anni fa, ripercorrendo un viaggio nel tempo che trasporterà poi i visitatori dalle antiche costruzioni etrusche, con il suo alternarsi di vie e canali, ai suggestivi casoni del Parco del Delta del Po con i suoi paesaggi unici, fino a Comacchio, la città sull’acqua dove il Museo Delta Antico ospita fra meravigliose sale una sezione etrusca dedicata a Spina. Il Parco Archeologico Open Air nasce nell’ambito del progetto “Value” che vede la collaborazione del Comune di Comacchio con la Soprintendenza, Direzione Regionale Musei Emilia Romagna e le Università di Ferrara, Bologna e Venezia, le quali intraprenderanno nuove campagne di ricerca per approfondire meglio la struttura dell’abitato antico di Spina e del suo territorio.

Tanti saranno anche gli eventi collaterali, come i giovedì di Spina, conversazioni pomeridiane nel pronao del Museo Delta Antico di Comacchio (alle 18.30 da giugno a settembre 2022), convegni, rappresentazioni storiche in chiave turistica e numerose sorprese. Per svelare Spina come luogo di connettività del Mediterraneo, funzionale alla comprensione dei fenomeni di mobilità e contatto tra oggetti, persone e idee appartenenti a culture e compagini diverse, in stretto dialogo reciproco attraverso i percorsi marittimi, fluviali e terrestri.

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