Salute
26 Maggio 2022
"Pandemia da Covid-19 e nuovo approccio alle cure palliative" è il titolo del convengo che è stati organizzato dall’Unità Operativa Cure Palliative dell’Azienda Usl di Ferrara, in collaborazione con Sifa, al centro Rivana Garden

Quando le cure palliative “sono l’ombrello, non la pioggia”

di Redazione | 3 min

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Un importante momento di confronto per professionisti sanitari e volontari, uniti nell’obiettivo di garantire e migliorare la qualità e l’equità dell’accesso alle cure palliative per alleviare le sofferenze dei malati in tutte le realtà coinvolte nella rete: ospedale, ambulatorio, hospice e a domicilio. Un approccio che non è più confinato al concetto di fine vita ma che abbraccia tutte le condizioni di malattia e, sempre più, le
persone che convivono con malattie croniche.

L’incontro – aperto dai saluti dell’assessore comunale alle Politiche Sociali Cristina Coletti a dimostrazione della “volontà dell’amministrazione di essere di supporto a questo sistema di grande valore” – è stato introdotto dal direttore del Dipartimento di Cure Primarie Leonardo Trombelli che ha messo in luce il “forte connotato assistenziale di questa rete multiprofessionale, in un futuro prossimo sempre più inserita nel contesto delle Case della Comunità e nel lavoro dell’infermiere di famiglia e di comunità”.

“La sfida dei prossimi anni sarà che il diritto alle cure palliative arrivi davvero a tutti, anche all’interno del mondo sociosanitario – interviene Franco Romagnoni, direttore Attività Socio Sanitarie AuslFe –, per questo la formazione è fondamentale perché diamo sollievo alle persone solo se siamo formati e ci prepariamo dal punto di vita professionale e umano, superando il concetto che riguardi solo i malati oncologici ma anche i pazienti con malattie croniche e in età geriatrica”.

L’importanza dello sviluppo delle reti palliative in Italia è stata illustrata da Gino Gobber, presidente della Società Italiana Cure Palliative, che ha presentato un programma in cinque proposte: “Ricognizione sugli operatori attivi nelle reti in tutte le regioni d’Italia; ricognizione per le reti di cure palliative pediatriche; avvio di un confronto utile sul contenuto del Dm71; affrontare la sfida delle competenze e facilitare il supporto delle reti assistenziali didattiche per le nascenti Scuole di Specializzazione”.

“Le cure palliative sono l’ombrello, non la pioggia” è la metafora scelta dalla responsabile provinciale della Rete Cure Palliative Loretta Gulmini per spiegare il “ruolo della protezione e della precoce presa in carico che permette di arrivare a un piano condiviso di cura, non solo nel momento del fine vita ma di individuare prima il bisogno per i lungosopravviventi. L’emergenza Covid ci ha insegnato il rilievo della domiciliarità, garantita con cure palliative specialistiche (grazie ad Ado e Ant) e cure palliative di primo livello (da parte di Adi, medico palliativista e medico di medicina
generale) e con l’associazione Nelson Frigatti a supporto dei medici di medicina generale per dare risposta alla cronicità che è sempre più in aumento nei pazienti adulti e pediatrici, con anche una rete pediatrica strutturata a Ferrara”.

Grande spazio riservato anche al ruolo del Terzo Settore descritto dall’equipe della Fondazione Ado e Ant, attive in tutti i nodi della rete: con l’attività ambulatoriale, con l’assistenza domiciliare, e con la gestione dei due Hospice provinciali.

In una giornata dedicata al sollievo non poteva mancare la voce dei cittadini, rappresentati dai referenti dei Comitati Consultivi Misti aziendali, di recente nuova nomina. Far conoscere da vicino la realtà delle cure palliative ed essere vicini ai malati che ne hanno bisogno è l’obiettivo condiviso da AuslFe per la Giornata del Sollievo che proseguirà domani, venerdì 27 maggio, con l’Open Day presso gli hospice di Ferrara e Codigoro. Dalle ore 9.30 alle 11 sono programmate visite guidate aperte ai cittadini, previo controllo del Green Pass e nel rispetto di tutte le misure di sicurezza anti-Covid necessarie.

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