Oggi giovedì 26 maggio, alle ore 17, Spazio Crema ospiterà una “lezione di territorio” tenuta da professionisti nel campo del restauro e della tutela e conservazione del patrimonio storico artistico e architettonico di Ferrara.
Nell’ambito del progetto in collaborazione con il Comune di Ferrara: “Quadri ferraresi. Nuovi percorsi artistici, turistici e commerciali nel centro storico di Ferrara”, è stata infatti organizzata una conferenza che permetterà di ricordare alcuni importanti restauri operati dalla Fondazione Estense in centro a Ferrara cui si aggiungono anche più recenti recuperi “virtuali” ottenuti grazie ad un utilizzo scientificamente accurato ed innovativo delle moderne tecnologie. Chiuderà l’incontro la presentazione dei lavori di restauro ormai terminati alla Chiesa di San Carlo, primo magistrale esempio di architettura barocca a Ferrara, di proprietà della Azienda Usl di Ferrara che ha coordinato e finanziato, immediatamente dopo il sisma, la prima parte dei lavori, successivamente gestiti come ente attuatore dal Comune di Ferrara.
Dopo aver approfondito in due precedenti incontri a Spazio Crema la genesi e la composizione della collezione artistica della Fondazione custodita presso le Gallerie Estensi – Pinacoteca Nazionale di Ferrara, ora l’attenzione viene posta sullo straordinario e diffuso patrimonio artistico e monumentale che connota la città di Ferrara e che le ha fatto guadagnare il titolo di “Patrimonio mondiale dell’umanità”, un marchio Unesco che rappresenta un valore aggiunto e di sintesi estremamente efficace, capace di incrementare le potenzialità di attrazione del centro commerciale naturale di Ferrara.
Il progetto “Quadri ferraresi. Nuovi percorsi artistici, turistici e commerciali nel centro storico di Ferrara” vuole infatti puntare ad un utilizzo strategico di tale marchio Unesco ai fini della promozione turistica della Città, in quanto esso si pone, agli occhi del turista, come una vera e propria “certificazione” di eccellenza culturale e naturalistica, trasmettendo in via immediata e sintetica le peculiari caratteristiche del territorio cui si riferisce: un luogo di rilevante attrattività, che vale la pena visitare, dove il soggiorno comporta la scoperta e l’approfondimento di elementi storici, artistici e culturali di perspicui unicità e valore.
L’Arch. Gabriele Pivari aprirà l’incontro con l’intervento “Contributi della Fondazione Estense nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale ferrarese”, nell’ambito del quale si soffermerà su alcuni restauri artistici realizzati dalla Fondazione, ammirabili in centro storico e che possono essere tappa di un percorso alla scoperta delle bellezze del patrimonio artistico della città e nel contempo promozione del centro commerciale naturale. Il restauro al meraviglioso soffitto a cassettoni della Basilica di Santa Maria in Vado, considerato il più grande capolavoro di Bononi e del Seicento a Ferrara in quanto impreziosito da un ciclo di tele realizzate dal pittore attorno al 1617, nonché il restauro del gruppo scultoreo quattrocentesco in terracotta policroma di Guido Mazzoni, raffigurante il “Compianto sul Cristo morto”, custodito presso la Chiesa del Gesù in via Borgoleoni, saranno oggetto di questa prima parte dell’incontro.
Seguirà l’Arch. Andrea Sardo, che con “Ricomposizioni in luce al Museo di Casa Romei” parlerà di un intervento di recupero innovativo di decori andati perduti nel tempo, grazie a “Sogno o son DESTE”, progetto culturale realizzato a fianco di Fondazione di Vignola e Bper Banca SpA. A Ferrara il progetto si è sviluppato al Museo di Casa Romei che, primo in Italia, dal 2018 è stato dotato di un innovativo impianto stabile finalizzato alla ricostruzione, mediante proiezioni luminose, dei decori quattrocenteschi del loggiato nord e del trigramma bernardiniano del prospetto sud. Dal 2021 è inoltre possibile apprezzare nella sua integrità, grazie alla luce, anche l’affresco della “Crocifissione” nel salone d’onore del museo, al quale “fu strappata” l’immagine della Madonna dolente ai piedi della croce. Tali ricomposizioni “in luce” presuppongono lo sviluppo di un progetto scientificamente accurato ed innovativo, in cui le informazioni ottenute con la ricerca storica-archivistica siano state verificate e validate grazie all’impiego delle tecnologie d’indagine più avanzate (rilievo laser scanner tridimensionale, fotografie architettoniche da drone) e di una conoscenza consolidata nel settore del restauro artistico conservativo.
Infine, l’Arch. Barbara Pazi, con l’intervento intitolato “La Chiesa di San Carlo Borromeo a Ferrara; il racconto del restauro del soffitto dipinto e dei lavori di ripristino dei danni causati dal sisma del 2012.” illustrerà i lavori di restauro ormai terminati alla Chiesa di San Carlo, realizzata intorno al 1613 su progetto di Giovan Battista Aleotti, costruita su un terreno di proprietà dell’attiguo ospedale S. Anna, e terminata nel 1623. La chiesa fu dedicata all’arcivescovo della diocesi di Milano Carlo Borromeo ed è considerata una delle opere migliori dell’artista. La chiesa si presenta oggi totalmente inglobata in una cortina edilizia continua, frutto del progetto di ristrutturazione dell’intero comparto dell’ex ospedale S. Anna, di Girolamo e Carlo Savonuzzi, nel 1930. La pianta della chiesa è ellittica, al suo interno vi è un grande soffitto opera di Giuseppe Avanzi del 1674, nell’ovale centrale è rappresentata la Vergine in gloria con S. Ambrogio (o S. Maurelio) e San Carlo Borromeo, un autentico capolavoro di scenografia pittorica, mentre sopra il portale di ingresso nella lunetta vi è una raffigurazione di San Carlo dipinta da Antonio Bonfanti detto “Il Torricella” allievo di Guido Reni. I lavori oggi in fase di completamento, sono stati seguiti dal Comune di Ferrara per l’Azienda Usl e finanziati con i fondi per la ricostruzione post sisma della struttura commissariale della Regione Emilia-Romagna.
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