Salute
24 Maggio 2022
Se ne occupa il Modulo Operativo Disabilità Adulti, di cui è responsabile la dottoressa Laura Luongo. Programmazione, coordinamento e monitoraggio i tre livelli su cui si sviluppa il servizio

L’Ausl al fianco dei disabili adulti con “un servizio trasversale” su tutta la provincia di Ferrara

di Davide Soattin | 2 min

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Programmazione, coordinamento e monitoraggio. È su questi tre livelli che si sviluppa l’attività del Modulo Operativo Disabilità Adulti dell’Ausl di Ferrara, un “servizio trasversale” su tutta la provincia che si rivolge alle persone non autosufficienti di età compresa tra i 18 e i 65 anni con una disabilità medio-grave certificate con legge 104, che vengono valutate attraverso un’unità di valutazione multifunzionale.

A spiegare le caratteristiche del servizio è la responsabile Laura Luongo: “Le funzioni della nostra area sono molteplici. Innanzitutto, favorire l’accesso delle persone con disabilità secondo requisiti e criteri specifici, la valutazione delle persone con disabilità e possibilità di pianificare e progettare delle attività rispetto alla qualità della loro vita e la possibilità di gestire attentamente il momento estremamente delicato di transizione verso la maggiore età. Un evento che rappresenta un salto nel buio poichè l’individuo entra in una serie di servizi molto frammentati tra loro, che non si parlano, e quindi è molto importante coordinare attentamente questa fase perchè è qui che si decidono i successivi anni di formazione del ragazzo“.

Ma non solo: “Un altro aspetto importantissimo è legato alla necessità di coordinare le attività e i progetti di cura all’interno delle strutture accreditate della nostra rete dei servizi. Sono centri della rete dei servizi domiciliari, quindi sia attività domiciliare svolta attraverso servizi assistenziali o servizio educativi, oppure inserimento all’interno di centri diurni o centri socio-occupazionali, a seconda delle caratteristiche di disabilità. Inoltre vi sono i centri residenziali, dove afferiscono i disabili gravi che non sono più in grado di essere gestiti all’interno del nucleo familiare. A tal proposito, durante questi processi che durano molti anni, è importante definire progettualità di cura che cambiano in base alle caratteristiche di salute e ai bisogni che queste persone presentano nell’ambito del ciclo vitale”.

“Un altro punto importante – conclude Luongo – è la formazione e la cultura dei servizi. Ciò significa mantenersi aggiornati sia dal punto di vista clinico che da quello professionale e organizzativo. Questo perchè mantenere un livello buono e appropriato nel processo di cura, che segua prove di evidenza scientifiche, è fondamentale nel nostro lavoro”.

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