Spal
20 Maggio 2022
Il nuovo direttore sportivo inizia la propria avventura a Ferrara: "L'obiettivo è riportare il club dov'è giusto che stia, dove ha meritato e tutt'ora merita di stare per la storia e il presente"

Lupo per ricostruire l’identità Spal: “Dove non arriveremo col budget, faranno il resto idee e motivazioni”

di Davide Soattin | 6 min

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(foto Spal)

Identità, entusiasmo, motivazioni. A pochi giorni dalla fine del campionato di Serie B, è già tempo di pensare al futuro per la Spal. Un domani che poggerà le basi sulle idee del nuovo direttore sportivo Fabio Lupo che, dopo gli addii di Zamuner, De Franceschi e Tarantino, ora vuole riportare il club in Serie A, “dov’è giusto che stia, dove ha meritato e tutt’ora merita di stare per la storia e il presente”.

“Oggi – esordisce il neo diesse – sono un uomo e un professionista felice. Ho scelto la Spal per la sua tradizione, il suo fascino, per i colori della sua maglia e perchè dietro c’è una storia. Ma non solo per quello che è stato, ma anche per quello che è, con le sue strutture, il suo settore giovanile e la sua organizzazione, e per quello che sarà, sempre con la bellissima città di Ferrara sullo sfondo. Su di me sento la responsabilità di essere arrivato in un club importante”.

A voler fortemente Lupo è stato il presidente Joe Tacopina, che ha pensato a lui sin dal triplice fischio col Frosinone: “Dopo il raggiungimento della salvezza, Joe mi ha fatto una telefonata, chiedendomi di poterlo incontrare per fare una chiacchierata. Immediatamente sono salito in auto e l’ho raggiunto per confrontarci, nella speranza che la chiacchierata portasse a qualcosa di positivo. A lui mi lega un rapporto vero, sincero, leale e diretto, che negli anni si è rafforzato. C’è sempre stato il piacere di sentirci anche quando eravamo lontani”.

Il legame tra i due risale ai tempi della stagione di Serie B 2019/2020, quando entrambi erano al Venezia: “Dopo quell’esperienza, Joe ha avuto altre situazioni, dove ha provato ad acquisire altri club e mi ha sempre avuto come punto di riferimento. Il presidente è un vincente, chiede sempre di vincere, ma chi arriva alla Spal non può non avere la voglia di vincere e riportarla dove dovrebbe stare. Non sarà importante il quando, ma il come. Ciò vuol dire che bisognerà arrivare all’obiettivo attraverso la strutturazione delle varie aree societarie. Tutto quello che si potrà fare per migliorarsi sarà fatto da Joe e dai suoi partners. Penso che sia fondamentale che il club cresca così. I prossimi saranno campionati importanti in cui affronteremo squadre di alto livello con budget altrettanto importanti. Ecco, laddove non dovesse arrivare il budget, stiamo costruendo una squadra che compenserà questo gap con le idee”.

Insieme a lui, Lupo porterà a Ferrara anche Mario Donatelli nel proprio team operativo: “Il suo è l’unico nome che posso fare al momento perchè gli altri professionisti di cui si è parlato sono legati contrattualmente ad altri club per ora. Se eventualmente riuscissero a risolvere il contratto verranno a lavorare alla Spal. Mario ha avuto una grande esperienza gestionale al Genoa, dove ha scoperto giocatori come Perin e El Shaarawy e ha avuto le intuizioni di portare in panchina Juric e Thiago Motta. È una persona con un’esperienza straordinaria a tutti i livelli e farà da supervisore dalla Prima Squadra a tutte le connessioni col settore giovanile. Di sicuro andremo a completare l’area tecnica con persone forti della conoscenza del calcio nazionale e internazionale e che possano rafforzare la capacità gestionale nella quotidianità”.

Nessuna sorpresa, invece, sulla riconferma di Venturato in panchina: “In questi giorni ci siamo confrontati molto, ma nella mia testa lui è sempre stato il solo allenatore della Spal, e non perchè avesse un altro anno di contratto. È un tecnico che ha idee e che in passato ha dimostrato di poter fare calcio di alto livello anche senza avere a disposizione un budget elevatissimo. Abbiamo parlato di aspetti generali. Non siamo andati sui singoli, ma su ciò che può essere migliorato nella gestione del club a tutti i livelli”.

Ancora presto, quindi, per definire con certezza quali saranno gli innesti nel calciomercato estivo, ma non mancano gli identikit: “Devono arrivare giocatori che vedano la Spal come oggi la vedo io, che abbiano motivazioni fortissime. Se vedono Ferrara come la seconda o terza scelta, non fanno per noi. Personalmente non sono uno che guarda la carta d’identità del giocatore, ma il valore e le motivazioni. A ciò si aggiunge la necessità di cercare di patrimonializzare l’area tecnica, valorizzando calciatori che siano della Spal e vedano in essa uno strumento per valorizzarsi. Ma che sentano anche l’orgoglio di vestire questa maglia. Poi ovvio che ci sarà anche la soluzione tecnica del prestito, ma tendenzialmente la filosofia è quella di acquistare giocatori che rispondano alle caratteristiche tecniche dell’allenatore“.

La curiosità è capire quali mosse verranno effettuate tra i pali e in attacco: “Al momento in porta abbiamo garanzie con Thiam che è un portiere di assoluto affidamento e insieme a lui ne abbiamo uno esperto come Alfonso. Dopodiché non dimentichiamoci del settore giovanile, dove c’è Rigon. Nei giorni scorsi il direttore Catellani mi ha organizzato un’amichevole tra la Primavera e l’Under 18 in cui ho potuto dare uno sguardo e ho visto che c’è un ottimo livello. E in più si aggiungono tutti i portieri in prestito come i vari Meneghetti e Galeotti. Quindi qui non andremo certo a intervenire. Per l’attaccante è ancora presto, ma andremo a monitorare non solo quelli che abbiano i numeri per la Spal ma anche le caratteristiche per sposarsi bene con il 4-3-1-2 di Venturato. In più qualche movimento in uscita sarà fatto perchè annate come quelle appena concluse portano qualche strascico, qualche tossina di troppo e lavoreremo per rendere l’aria più fresca e aprire il più possibile le finestre“.

 Stesso discorso anche per chi è a fine contratto, tra cui Mora, Rossi e Pomini: “Nei prossimi giorni avremo un confronto diretto per capire chi potrebbe essere funzionale al sistema di gioco dell’allenatore e chi avrà entusiasmo. Alberto l’ho avuto a Venezia e so l’uomo che è fuori e dentro al campo, così come Luca, che merita rispetto e grande attenzione per quello che ha dato alla storia del club. Per Pepito parla il passato e la qualità che ancora oggi riesce a dare e non andrà di certo trascurato. Faremo valutazioni attente per far sì che la costruzione della squadra abbia una logica e non si punti solo sul singolo nome, che è un po’ il marchio di fabbrica di Venturato. Spesso ho anche pescato in Serie C con ottimi risultati perchè chi viene da quella categoria trova motivazioni straordinarie, mentre per l’estero credo sia meglio puntare su innesti immediati e mirati perchè il campionato di B penso sia il più italiano di tutti. Latte Lath? Il rammarico del mister è non averlo avuto sempre a disposizione, ma ha un rendimento di livello e ha una valutazione positiva, così come Colombo. Valuteremo in base a ciò che il mercato ci offre anche l’opportunità di prendere giocatori stesso valore ma che possano essere nostri”.

“Siamo contenti di questo nuovo percorso – conclude il dg Andrea Gazzoli – con un direttore sportivo che ha grande esperienza nella categoria. Per me, questo è il sesto anno e dal mio arrivo a oggi abbiamo vissuto montagne russe dal punto di vista dei risultati. Quella appena conclusa è stata un’annata complicata perchè quando si fa il passaggio di proprietà il 16 agosto non può essere altro. Ma con professionisti accanto, l’idea di costruire una Spal competitiva e sostenibile nel tempo è raggiungibile“.

 

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