Cronaca
19 Maggio 2022
I tre uomini catturati lunedì dalla polizia dopo un blitz in una casa di via Carlo Mayr ieri sono comparsi davanti al giudice

Appartamento della droga, i tre arrestati rimangono in carcere

di Daniele Oppo | 2 min

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Convalidati gli arresti, confermata la detenzione cautelare in carcere per i tre nigeriani arrestati lunedì dalla squadra mobile dopo un blitz in un appartamento di via Carlo Mayr.

I tre – Richmond Obuseh, 37 anni a giugno; Christina Ibenwelu, 42 anni; e Eze Moses 35 anni – sono comparsi ieri davanti al giudice delle indagini preliminari Carlo Negri, assistiti i primi due dall’avvocato Massimo Cipolla e il terzo dall’avvocato Simona Maggiolini. L’accusa è quella di detenzione ai fini di spaccio di un’ingente quantità di sostanza stupefacente.

D’altronde sono stati trovati in casa con un rilevantissimo carico di droga: 12 chilogrammi di stupefacenti suddivisi in 991 ovuli: 149 di cocaina, 748 di eroina e 95 confezioni miste. Lo stupefacente è stato trovato anche nel cestello della lavatrice. Due uomini – prima di provare la fuga – hanno anche dato alle fiamme un telefono cellulare, probabilmente nel tentativo di eliminare tracce di contatti.

Il sospetto degli investigatori è che i tre (di 43, 37 e 35 anni) siano un nodo di una rete di spaccio attiva nel nord-est della Penisola. Non è chiaro se lo stupefacente fosse destinato alla piazza di spaccio di Ferrara o se invece l’appartamento – segnalato da una fonte confidenziale – fosse una stazione intermedia.

“Per quanto riguarda i miei assistiti – spiega l’avvocato Cipolla – gli stessi si sono apertamente offerti al confronto con il magistrato, sottoponendosi a interrogatorio e richiamando, per quanto riguarda il signor Obuseh, la propria responsabilità in merito alla contestata detenzione dello stupefacente”. Obuseh è l’uomo che è stato catturato dai poliziotti dopo aver tentato di fuggire lanciandosi da una finestra. Gli altri due invece, da quanto emerso finora, hanno provato a scappare dalla porta principale. “Il signor Ibenwelu si è dichiarato estraneo ai fatti”, aggiunge il legale.

“Il mio assistito – afferma l’avvocato Maggiolini – si è sottoposto all’interrogatorio spiegando le ragioni per le quali lui, che abita a Rovigo, si trovava in quell’appartamento”.

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