Calcio
15 Maggio 2022
Davanti ai propri tifosi giocatori e società hanno festeggiato lo storico traguardo: "La nostra arma vincente è stata la coesione"

Grande festa allo stadio di Porotto per la X Martiri in Promozione

di Redazione | 7 min

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di Riccardo Rizzo

La festa durava ormai da una settimana e probabilmente continuerà anche nei prossimi giorni. In oltre cinquant’anni la X Martiri della frazione di Porotto non era mai riuscita a centrare il grande traguardo del salto in Promozione, ma dopo il secco tre a zero di domenica scorsa a Fusignano il sogno è diventato realtà.

Ieri, 14 maggio, allo stadio comunale del paese, è andato in scena l’ultimo impegno della stagione: un pareggio ininfluente per uno a uno contro il Vaccolino che ha fatto da preludio ai grandi festeggiamenti davanti ai propri tifosi. Un trionfo assoluto quello della squadra biancazzurra, che dietro la grandezza dei risultati sportivi trova fondamento in un’organizzazione complessa e per certi versi unica nel territorio ferrarese. Al centro di tutto, per davvero, i giovani. Inseriti in un vivaio tra i più strutturati della zona, affiancati passo passo nella loro crescita fino all’esordio in prima squadra. E’ questo uno degli aspetti più interessanti, tra gli altri, che viene sottolineato dalle tre figure di spicco della società di Porotto, a margine di un traguardo storico che fa della X Martiri la seconda squadra di Ferrara in virtù dei risultati raggiunti.

Il primo a parlare è il presidentissimo Samuel Zaccarini: “Quella di vincere un campionato è una soddisfazione immane. Ringrazio le persone che hanno collaborato con me fin dall’inizio, da chi lavora in società al mio fianco fino ovviamente ai giocatori e allo staff del mister Battaglia. Per vincere delle grandi sfide ci vogliono dei grandi uomini; e tutti, fino all’ultimo secondo dell’ultima partita, hanno dimostrato di esserlo. Quando decisi quattro anni fa di entrare in società, insieme al vicepresidente, l’unica cosa che chiesi fu quella di avere carta bianca per poter lavorare in totale libertà seguendo le mie idee. Ormai le squadre di calcio devono essere gestite come delle aziende, anche se questo ragionamento non è ancora applicato pienamente per quanto riguarda i livelli del dilettantismo. La chiave del nostro successo è stato trovare le persone giuste al posto giusto, avendo ben chiaro quello che si voleva ottenere. Anno per anno abbiamo inserito i profili più adatti, che uniti al supporto fondamentale di alcuni volontari appassionati hanno contribuito a raggiungere questo traguardo impensabile”.

Un aggettivo, quest’ultimo, che però non fa certo rima con “impossibile”, come conferma entusiasta il vicepresidente Ennio Bizzarri, uno di quelli che fin dalle prime giornate aveva capito che si poteva davvero centrare un risultato storico: “Io l’avevo detto subito. Mi prendevano un po’ per mezzo matto, ma col passare delle giornate hanno incominciato a darmi ragione. Abbiamo anche fissato un premio promozione ad inizio luglio che ha fatto sorridere tutto il gruppo squadra dando quasi la sensazione che si fosse su scherzi a parte. E Invece, tirando le somme, s’è dimostrato tutto il contrario. Sono sempre stato tranquillo, anche dopo la brutta sconfitta di qualche giornata fa contro la nostra diretta concorrente (La Frugesport di Massa Lombarda, che si impose 4-0 contro i biancazzurri), ma arrivare a quattro giornate dalla fine con cinque punti di vantaggio sulla seconda era già di per sè un traguardo incredibile. Qui a Porotto abbiamo costruito una struttura articolata sia per la prima squadra che per il settore giovanile, con figure preposte sia alla parte agonistica che per quella relativa all’attività di base. Abbiamo sviluppato un progetto di calcio a cinque molto importante, gestitio dal nostro responsabile tecnico della prima squadra Cristian Dolcetti, che ci sta già riservando tante soddisfazioni. Siamo l’unica società in Emilia-Romagna – insieme al Fossolo – che presenta sia per il calcio a cinque che per quello a undici tutte le categorie, e questo per noi rappresenta un grande vanto, costruito con fatica e sudore. Vogliamo creare un’idea di X Martiri che diventi qualcosa di più del semplice tifo per la squadra. Un concetto di unità che deve collegarsi al sentimento comune del paese in cui lavoriamo. Non dimentichiamoci che abbiamo soprattutto un obiettivo rivolto al sociale che viene costruito strada facendo insieme alle famiglie dei ragazzi. Su queste solide basi ho quasi la certezza che potremmo fare ancora meglio. La nostra filosofia di puntare tutto sui giovani s’è rivelata vincente, sia per quanto riguarda i giocatori ma anche in relazione alla scelta del nostro ds Riccardo Alberani, vero e proprio trait d’union tra la rosa e la parte societaria”.

“X Martiri è la bella storia di un calcio vero, genuino, fatto di socialità, di rapporti, di crescita condivisa, di un grande vivaio di giovani. E’ una storia vincente. E la conquista della promozione è il premio non solo ai ragazzi, al mister, alla dirigenza tutta, ma alla filosofia, autentica, che muove la squadra”. Lo ha detto ieri sera il sindaco di Ferrara Alan Fabbri partecipando alla festa di fine anno della società sportiva di Porotto. Il primo cittadino si è complimentato con il presidente Samuel Zaccarini, lo staff, i giocatori, in un clima di grandi festeggiamenti per il risultato ottenuto. Erano presenti anche gli assessori Andrea Maggi e Angela Travagli. “X Martiri – ha detto – è protagonista della grande storia sportiva di Ferrara, con i suoi oltre 50 anni di vita. Una storia e un progetto rivelatisi vincenti, che fondono all’agonismo l’attenzione per la crescita integrale della persona. Perché i risultati sono importanti e regalano grandi soddisfazioni, ma lo sport è innanzitutto quello che incarna la X Martiri: stare bene, crescere insieme e incontrare valori che rimangono patrimonio di vita”.

Originario del paese, con un passato come calciatore proprio nella squadra biancazzura, il giovane direttore Riccardo Alberani ha ricevuto due anni fa l’opportunità di provare a costruire qualcosa d’importante in un posto che ha sempre sentito come una seconda casa. E la passione, unita al duro lavoro, alla fine hanno ripagato alla grande: “A differenza di Samu e Ennio sono rimasto più pragmatico ai nastri di partenza – racconta anche lui di fianco ai colleghi – perché forse rispetto a loro mi piace ragionare sempre giorno per giorno”. “Credo che l’inizio di questo sogno parta sulla scia della seconda ondata pandemica dello scorso anno (stagione 20-21), quando la società ha continuato a concedere la possibilità di allenarsi a livello individuale nel rispetto ovviamente di tutte le normative vigenti. Non siamo più tornati in campo perché poi il torneo non è più ripartito, ma abbiamo creato una coesione incredibile che è aumentata per tutti i mesi a seguire. Ho la certezza che, unito a tutto il resto, questo fattore sia stato più che decisivo nell’andamento generale della stagione appena conclusa. Abbiamo perso due partite su ventisei giornate, dando sempre l’impressione di potercela giocare con tutti senza il minimo timore. Il momento a livello sportivo che ha segnato la svolta per quest’annata sono state le due vittorie a fine dicembre prima della lunga pausa, contro le squadre di Vaccolino e Berra. Ci hanno insegnato a soffrire ma siamo riusciti a vincerle entrambe in pieno recupero, acquisendo ancora più sicurezza in noi stessi. Potei citare tutta la squadra dal primo all’ultimo nome, dal nostro bomber De Martino fino al capitano storico Fumarola, che s’è fatto tutte e tre le promozioni partendo dalla terza categoria. Abbiamo costruito una squadra completa, composta da tantissimi ragazzi dove i più esperti hanno attualmente tra i ventiquattro e i ventisei anni. L’altro segreto di questa grande vittoria è proprio questo: un progetto che si basa sull’utilizzo di gente giovane che incomincia fin dal settore giovanile. Un settore che ha la possibilità di lavorare sia per la parte di calcio a undici che per quella del calcio a 5, consentendo l’interscambio di calciatori tra le due categorie grazie allo stesso numero di matricola fino al livello Juniores. Poter lavorare fin da giovanissimi su alcuni fondamentali tecnici, per poi applicarli in seguito nel calcio tradizionale, può rappresentare un grande vantaggio. Continueremo a lavorare su questa linea”.

I festeggiamenti a Porotto

Quali progetti, allora, per il futuro che l’anno prossimo vedrà un’altra squadra del ferrarese nella categoria Promozione? “Come ha detto bene il vicepresidente siamo strutturati – continua Alberani – ma l’obiettivo è perseguire il miglioramento giorno dopo giorno”. “Per la prossima stagione l’obiettivo sarà sicuramente quello di mantenere la categoria e servirà ancora più sacrificio e dedizione rispetto a quanto siamo riusciti a mettere sul campo quest’anno. A giorni avremo un incontro in Comune con l’assessore Maggi per capire quanto l’Amministrazione può venirci incontro. Non abbiamo mai chiesto aiuto a nessuno, ma penso che dopo gli ultimi risultati possiamo permetterci di chiedere un piccolo supporto. Vogliamo costruire una copertura per la tribuna e ci piacerebbe mettere a terra un manto sintetico per il campo B. Vogliamo connetterci ancora di più con le realtà locali, cercare di attrarre anche altri investitori in modo da aumentare le nostre risorse e metterle poi al servizio dei nostri ragazzi. Sarà importante rimanere uniti e inserire altre figure con la stessa visione lungimirante da cui sono nati i trionfi recenti. Se non hai l’entusiasmo di immaginarti quello che potrebbe succedere, non puoi pensare di far nascere qualcosa dal nulla”. Da oggi, quel qualcosa, si chiama Promozione.

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