Politica
7 Maggio 2022
Dopo mesi di silenzio dell'Amministrazione e a fronte delle tante difficoltà nei servizi, le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil chiedono al prefetto l'attivazione della procedura di conciliazione per conoscere il piano delle assunzioni: dal 2018 sono ci sono più di 250 lavoratori in meno

Dal Sue all’Anagrafe. Dipendenti comunali in agitazione: “Servono assunzioni”

di Daniele Oppo | 3 min

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Si va davanti al prefetto per il tentativo di conciliazione obbligatorio, ma l’aria si sta facendo calda tra i dipendenti del Municipio, e non per via del meteo. In ballo c’è la tenuta dei servizi comunali e all’orizzonte, in caso di fallimento del tentativo, l’ipotesi di uno sciopero non è affatto lontana.

Nella giornata di ieri, venerdì 6 maggio, le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, nuovamente insieme, hanno inviato al prefetto Rinaldo Argentieri la richiesta – prevista dalla legge – di mediare un incontro sul piano occupazionale dell’Amministrazione Fabbri, a fronte di mesi di silenzio e lamentele più forti sia tra i dipendenti che nella società civile che sta constando con mano le difficoltà in cui è immersa la macchina dei servizi: dallo Sportello Unico Edilizia (Sue) al settore demografico.

“Abbiamo bisogno di capire, e il Comune non ci risponde, come si intende gestire i servizi pubblici”, spiega Luca Greco, segretario della Fp-Cgil. Un dato su tutti appare più significativo che mai: “Nel 2018 – osserva Greco – avevamo 1.292 dipendenti aventi diritto al voto nelle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), nel 2022 i votanti sono stati 1017”. Una perdita, dunque, di oltre 250 unità. Il tutto, rileva il segretario della Fp-Cgil, “a parità di servizi, che sono anzi aumentati per va del bonus 110% o degli accresciuti bisogni post pandemia. Non si possono fare servizi senza personale. Il valore pubblico lo creano le persone. Certo, ci vuole anche l’informatizzazione, lo studio, le competenze, ma ci vogliono le persone, senza le quali non si fa niente”.

“Non battono un colpo, lo battiamo noi – afferma Leonardo Uba, segretario della Uil Fpl -. Chiediamo di avere una risposta sul piano assunzionale. Lo facciamo anche sulla scorta delle reazioni della società civile, di quanto dicono le imprese, l’Ordine dei geometri o l’ex dipendente del Sue che sul vostro giornale ha raccontato la sua esperienza di persona che conosce bene il settore. Se fossi il Comune mi sentirei un po’ ferito. Ne parleremo con il prefetto, facendo notare che non siamo più da soli. L’esigenza è quella di assumere. C’è aria di agitazione, i dipendenti sono abbastanza tesi”.

Una descrizione dello stato delle cose in Municipio che trova conferma anche nelle parole di Kevin Ponzuoli, segretario della Cisl Fp: “Stiamo sentendo i lavoratori, le sollecitazioni arrivano da più comparti. Il punto fondamentale è l’assenza di personale, che c’è sempre stato, ma adesso che si sta normalizzando la situazione post pandemia, il peso di queste assenze si sta sentendo in maniera importante. Più di 200 persone sono andate in pensione e non sono state sostituite. Sono tante. È una situazione generalizzata ma ci aspettiamo da un Comune come quello di Ferrara una controtendenza, non una scelta conservativa e non di esternalizzazione”.

 

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