In una recente intervista Cristiano Zagatti, CGIL Ferrara, in procinto di partire per Roma, alla domanda sulla battaglia più significativa condotta dal sindacato di piazza Verdi, ha risposto: «Sono tante, tantissime. Ma forse la più importante è stata quella per contrastare il problema demografico, l’invecchiamento della popolazione e la conseguente poca attrattività del territorio”.
Dopo aver letto le parole di Zagatti, ho ripensato a quelle di Papa Francesco che, nel corso dell’ultimo Angelus natalizio, ha espresso la propria preoccupazione per la crescente denatalità in Italia, invitando a “riprendere coscienza” per vincere “l’inverno demografico che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria, contro il nostro futuro. Il nostro dovere è la vicinanza, il dovere positivo: stare vicino alle situazioni, specialmente alle donne, perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva che non è la soluzione».
L’art. 1 della Legge 194/1978 garantisce “il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. Non mi pare che la CGIL abbia favorito la presenza dei movimenti pro vita in consultori e ospedali per offrire alle donne in gravidanza concrete alternative all’aborto. Spesso donne in difficoltà “ripiegano” sulla soluzione abortiva perchè sole, prive dei necessari e opportuni supporti psicologici e materiali.
Se Zagatti crede veramente nell’importanza della battaglia contro la denatalità, si impegni dunque, anche da Roma, per combattere quella “cultura di morte”, più volte denunciata da Papa Francesco, che vede nell’aborto e nell’eutanasia soluzioni che invece dovrebbero lasciare posto a ben altre iniziative di segno positivo. Fra guerre vicine, problemi economici e pandemia, abbiamo bisogno di alzare lo sguardo per lasciare ai nostri figli la speranza di un futuro degno di essere vissuto.
Alcide Mosso – Consigliere Gruppo Lega Ferrara