Portomaggiore
16 Aprile 2022
Intervento del primo cittadino di Portomaggiore sull'operazione che ha sradicato un sistema di intermediazione illecita di manodopera di braccianti pachistani

Caporalato. Il sindaco Bernardi: “Spero che l’attenzione resti alta”

di Redazione | 3 min

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di Dario Bernardi

Intervento del primo cittadino di Portomaggiore sull’operazione che ha sradicato un sistema di intermediazione illecita di manodopera di braccianti pachistani

L’operazione contro il caporalato che ha portato ad arresti e sequestro di appartamenti e mezzi è stata davvero importante. Ho avuto modo di parlarne con le forze dell’ordine, che ho ringraziato, e mi hanno raccontato gli sviluppi seguiti alla rissa di quasi due anni fa: tanto infatti è durato il lavoro di indagine che ha portato a ricostruire quanto accadeva in questa rete di sfruttamento di lavoratori stranieri.

Abbiamo più volte chiesto alla Prefettura e alle forze dell’ordine massima attenzione sul tema, temendo pratiche al limite della legalità per le quali non deve esserci spazio – e dico abbiamo, al plurale, avendo fatto parte della giunta precedente e avendo riscontrato che anche il mio predecessore Nicola Minarelli su questo ha sempre sollecitato interventi e controlli. Io stesso, eletto da poco, sono stato dal signor prefetto – dopo il recente avvicendamento – perché il dott. Argentieri fosse informato della situazione Portuense, che ha un alto numero di presenze stagionali di lavoratori stranieri impiegati in agricoltura.

Per me come sindaco questa operazione appena svolta è un segnale molto importante e ne sono particolarmente soddisfatto.

Significa in primo luogo che i carabinieri – con i quali c’è massima collaborazione e supporto da parte anche della nostra polizia locale – hanno lavorato sul territorio in modo approfondito, accurato ed efficace, giungendo a risultati importanti per i procedimenti giudiziari che ci saranno.

Significa anche che il problema ha ottenuto la dovuta attenzione, che si sono accesi dei riflettori e mi auguro questo faccia da deterrente, e a sua volta spero questa indagine aiuti a penetrare ancora più in profondità dovessero esserci altre organizzazioni che fanno del lavoro stagionale in agricoltura un business illecito.

Bisogna ringraziare anche chi si è esposto e ha avuto il coraggio di denunciare. Il caporalato e lo sfruttamento, oltre alla sofferenza causata alle persone coinvolte, spesso giovani, portano degrado, e compromettono l’integrazione e la convivenza già in certi casi difficile, che diventa ancor più complessa in presenza di situazioni di sovraffollamento negli immobili.

Su questo in particolare ho indicato come priorità l’attenzione al fenomeno anche per una questione di sicurezza:per quanto di nostra competenza, gli uffici e la Polizia locale tengono traccia delle dichiarazioni di ospitalità, fanno controlli mirati dove i numeri sono alti, concedono l’idoneità alloggiativa solo a fronte delle certificazioni sugli impianti.

Devo dire però che gli strumenti poi per incidere, là dove si riscontrano situazioni anomale, sono ancora troppo pochi per l’amministrazione. Sarebbe davvero fondamentale un supporto normativo specifico che oggi non c’è. E in ogni caso, queste sono materie in cui solo la collaborazione con le altre istituzioni superiori e le Forze dell’Ordine può portare a risultati tangibili. Un Comune da solo può fare, e noi facciamo, ma non può essere abbastanza.

Non trascuro infine l’aspetto delle aziende agricole coinvolte in pratiche di sfruttamento: il focus è sulle organizzazioni di caporalato rette da cittadini stranieri ai danni di loro connazionali, ma il ruolo delle aziende agricole è indiscutibile. Questa indagine rivela che le aziende coinvolte sono sparse in tutta la Provincia e oltre, e sono tante, troppe. Non è quindi solo un problema di Portomaggiore, e non è tollerabile. Per questo auspichiamo un coordinamento almeno di portata provinciale sul fenomeno. Il nostro territorio ha una tradizione agricola secolare ed eccezionale, mi impegno per un territorio libero da questi fenomeni di sfruttamento, dove l’agricoltura sia sempre un pilastro dell’economia e della cura del territorio, una opportunità di occupazione e una risorsa, e mai diventi l’origine di problemi di questo genere.

Non possiamo permetterlo, come istituzione siamo a fianco delle forze dell’ordine, e di tutte le organizzazioni che si impegnano a tutela della legalità. Spero l’attenzione resti alta.

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