Politica
30 Marzo 2022
L'esponente del Partito Democratico chiede al ministro Giorgetti l'istituzione definitiva di un tavolo della chimica a livello nazionale

Petrolchimico, depositata l’interrogazione della senatrice Boldrini al MiSE

di Redazione | 2 min

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Annunciata nei giorni scorsi, è stata depositata ieri, martedì, dalla senatrice Pd, Paola Boldrini, l’interrogazione urgente al’indirizzo del titolare del Ministero dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per chiedere l’istituzione definitiva, al Mise, di un tavolo della chimica a livello nazionale.

Un tavolo, riporta il testo, “con la partecipazione dei rappresentanti delle imprese del settore, dei sindacati e delle istituzioni territoriali, per discutere del futuro del settore e avviare confronti specifici a livello regionale, affinché i singoli territori e i siti produttivi si interfaccino”. Una formula, quella dell’interrogazione urgente, che dovrebbe tradursi in una risposta definitiva di Giorgetti – quindi sì o no – e in tempi certi.

“Non è più possibile – la sentenza – che ad un anno dall’annunciata chiusura di Porto Marghera, peraltro mai smentita, regni ancora la massima incertezza su produzione di etilene e occupazione. Eni – il monito – deve riferire le sue intenzioni e la messa a terra del suo concetto di transizione ecologica, attorno cui, finora, tutto è ruotato”.

L’interrogazione riepiloga lo storico dei protocolli sottoscritti a partire dal 2014 – quando già si prevedeva la fermata definitiva dell’impianto cracking dello stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera ma il mantenimento in assetto conservativo dell’impianto Aromatici – fino
al 12 marzo 2021, quando Eni, “per tramite del suo amministratore delegato Claudio De Scalzi, in netto contrasto con quanto stabilito – cita l’interrogazione – , ha annunciato pubblicamente di voler procedere alla chiusura definitiva degli impianti Cracking e Aromatici di Porto Marghera entro la primavera del 2022 a causa di un surplus sul mercato chimico della produzione di etilene e propilene, prevedendo lo spostamento degli addetti su altre lavorazioni”.

Al MiSE Boldrini, che evidenzia anche il rischio di tenuta sociale nei territori interessati, chiede cosa si intenda fare per garantire gli attuali livelli occupazionali e suggerisce, come richiesto da più parti, l’istituzione del tavolo.

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