File interminabili con carrello alla mano, scaffali svuotati in poche ore e cesti della spesa colmi di beni non deteriorabili a lunga conservazione.
È scoppiata anche a Ferrara la sindrome da guerra, con molte famiglie che hanno passato ore nei grandi supermercati cittadini per accaparrarsi quanto serve per una spesa da ‘bunker’.
In molti punti vendita è stata limitata la vendita di scatolame a 4 confezioni a persona. “Contingentati” anche gli acquisti di carta igienica e acqua minerale.
La psicosi, che ovviamente non coinvolge solo Ferrara ma tutta Europa, sta portando molti cittadini anche all’accaparramento di pasta, zucchero, farina, olio e riso.
Il fenomeno ha costretto alcune catene di supermercati a razionare le vendite di alcuni prodotti “per garantire continuità al rifornimento”. Le associazioni di consumatori temono però che questa corsa a ‘riempire la dispensa’ possa causare nell’immediato un ulteriore aumento dei prezzi.
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