Cento
27 Febbraio 2022
Il sindaco Accorsi scriverà al Prefetto di Ferrara per informarlo che "il paese risponderà 'presente' all'accoglienza di profughi

Anche Cento in strada per la pace in Ucraina

di Redazione | 3 min

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Cento. Anche Cento è scesa in piazza per dire no alla guerra in Ucraina: nella piazzetta Cardinal Lambertini si sono riuniti in più di un centinaio tra giovani, centesi, associazioni, rappresentanti delle istituzioni e cittadini ucraini residenti nel Comune, con striscioni, canti e bandiere.

Presente anche il sindaco Accorsi, che ha aperto il suo intervento riportando il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai cittadini della Russia, per lanciare poi un appello: “Cento non si gira dall’altra parte: è importante prendere pubblicamente posizione contro questa guerra e contro tutte le guerre, per difendere il diritto di autodeterminazione dell’Ucraina, per condannare la Russia, per chiedere all’Unione europea di mostrarsi solida e cooperativa. Anche Cento è una città di pace ed è pronta a fare la propria parte: alla comunità ucraina centese le porte sono e saranno aperte per darvi l’ascolto e l’aiuto di cui avete bisogno”.

Lunedì, conclude il sindaco, scriverà al Prefetto di Ferrara per informarlo che “Cento risponderà ‘presente’  all’accoglienza di profughi. Si tratta di un dovere istituzionale, morale ed etico. Pertini disse: ‘Si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai’. Cento sta dalla parte dei granai, della pace e dell’Ucraina”.

A portare le parole del presidente della provincia Padovani, il consigliere provinciale Rosa Sandoni: “Sono al fianco delle manifestazioni di protesta che in tutto il mondo si stanno diffondendo, a partire da quelle a Mosca. Questa è la guerra di Putin, non della Russia, e si ispira al principio d’accerchiamento degli zar, con cui attuarono storicamente la loro politica d’espansione. Ciò che sta accadendo riguarda tutte le democrazie”.

Alla voce del sindaco hanno unito la propria anche tante donne della comunità ucraina centese, riportando le loro testimonianze: “Stiamo al telefono con i nostri cari, rimasti in Ucraina, sapendo che ogni minuto potrebbe essere l’ultimo in cui vediamo il loro volto o sentiamo la loro voce”.

Dal 1991, con la conquista dell’indipendenza, e dal 2014, con la linea di guerra sul confine, “il popolo ucraino era consapevole che sarebbe arrivato il momento dell’invasione. Abbiamo fatto di tutto per entrare nella Nato, ma la tragedia da cui non troviamo riparo è molto più lunga di così e vede il conflitto affondare le radici già nel lontano Settecento. La Russia ha l’obiettivo di annientare il popolo, la storia e la cultura ucraini e noi combatteremo per difendere la nostra libertà. Gloria all’Ucraina, gloria agli eroi”.

Presenti anche la presidente di Amnesty International di Cento, Marina Govoni, la presidente dell’associazione Orlando di Bologna Samanta Picciaiola, l’associazione Strade, Libera contro le mafie, il gruppo Scout Cento 1, e la comunità greco-cattolica centese, che ricorda che il 13 marzo, presso la chiesa di Santa Maddalena, sarà possibile contribuire alla raccolta di beni primari destinati ai soldati e ai civili ucraini.

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