Politica
25 Febbraio 2022
La situazione della ditta inadempiente portata in Commissione consiliare. Si attende il termine della procedura di risoluzione dell'appalto prima di incaricare una nuova azienda, ma le condizioni di mercato sono mutate: "Forse dovremo fare una nuova gara aggiornando i prezzi"

“Cittadella dello Sport”, la situazione si complica ed è sempre più preoccupante

di Redazione | 4 min

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“La situazione è molto preoccupante”. Con queste parole, l’assessore Andrea Maggi presenta alla V commissione consiliare l’andamento dei lavori del progetto “Cittadella dello Sport”, infatti il quadro complessivo è quello di “un cantiere con una ditta inadempiente e finché non sarà completata la procedura delle inadempienze, non si può chiamare un’altra impresa per completare i lavori”.

Nello specifico, le mancanze dell’impresa vincitrice del bando di 1 milione e 500mila euro, la “Costruttori Qualificati Srl” di Gravina in Puglia (Ba), riguardano “le maestranze, il cronoprogramma, l’assenza di coordinamento tra l’impresa appaltatrice e le subappaltatrici (per i lavori edili, “Consorzio Cavallino” di Ferrara; per gli impianti, “Impresa Contatto”, sempre ferrarese), la presenza in cantiere e l’incapacità di gestione”. A tal proposito, Maggi ha riferito che “verranno applicate tutte le penali possibili per l’impresa, a partire dall’ultima nota formale del 10/02/2022 relativa all’inadempimento grave alle obbligazioni del contratto”. L’unica buona notizia, a detta dell’assessore, “è la concessione di una proroga dei lavori da parte della Regione, visto il cofinanziamento regionale”.

Andando a vedere nello specifico il progetto, l’ingegnere e direttore dei lavori Franco Mantero ha spiegato che “ci sono più impianti in gioco: il pattinodromo, il velodromo, campi da tennis, la pista di atletica, il bar e il centro servizi, e tutti i lavori dovevano essere conclusi in 300 giorni”. Dal racconto del progettista, però, difficoltà con l’impresa ci sono state fin dall’inizio, infatti “l’8 giugno sono stati consegnati i lavori della prima struttura, il pattinodromo, ma l’impresa ha aspettato un mese per iniziare; inoltre, in cantiere – quando c’erano – vi erano solo 2/3 persone e l’impresa ha individuato anche un subappaltatore, che a sua volta si è dovuto organizzare”. Mantero, vista la situazione, ha iniziato a emettere ordini di servizio. “Il primo – racconta l’ingegnere – risale al 22 giugno, poi 16 luglio, 7 agosto e 28 settembre, tutti con le stesse richieste relative all’organizzazione del lavoro, il rispetto delle tempistiche e la sicurezza del cantiere”.

Il problema più grave, però, è stato la compatibilità con la ripresa delle attività sportive a settembre. “Ci sono stati tanti disagi – continua Mantero – ma abbiamo cercato di rendere compatibili i lavori, così i corsi di pattinaggio sono ricominciati senza l’utilizzo degli spogliatoi ed è iniziato il campionato di hockey”. I lavori ultimati, quindi, hanno riguardato “il pattinodromo, con tre mesi di ritardo e con alcune lavorazioni fatte rifare, e sono state fatte demolizioni per gli spogliatoi del campo scuola”.

Ma arrivando alla ciliegina sulla torta, “dopo il 1° gennaio – sottolinea il direttore dei lavori – l’impresa è sparita, è cambiato il direttore del cantiere così come i lavoratori che lavoravano per il subappaltatore; sono stati presi nuovi impegni, ma fino a dieci giorni fa il cantiere è stato abbandonato”.

Per Ferruccio Lanzoni, ingegnere che ha coordinato i rapporti burocratici tra il Comune e l’impresa, “di fronte all’abbandono del cantiere, non ci sono più scuse perché c’è un tentativo di non risolvere il contratto, e il codice degli appalti prevede che si proceda all’interpello delle imprese dopo la prima, con la stessa percentuale di ribasso, anche se c’è un rischio legato alle condizioni del mercato, radicalmente mutate”.

Nell’immediato, inoltre, l’ingegnere vede “un problema grosso per il campo di atletica visto che siamo prossimi alla primavera e, non potendo assumere un’altra ditta, stiamo valutando un’altra possibilità: siccome il Comune – continua Lanzoni – ha avuto un danno dal comportamento dell’impresa, si può ricorrere al noleggio di moduli prefabbricati per gli spogliatoi del campo di atletica – la Sinlop di Padova ci ha già dato un documento di lavoro -, i cui costi da sostenere saranno affidati all’appaltatore”.

Se questa è la soluzione “tampone” per venire incontro alle associazioni sportive, l’ingegnere Mantero ha anche stabilito il suo ‘cronoprogramma’ da direttore dei lavori: “Entro la settimana prossima ufficializzerò al Rup un documento riassuntivo di tutte le contestazioni all’impresa e, su queste, la stessa impresa potrà dire la sua; parallelamente, sarà fatto uno stato di consistenza, quindi una fotografia descrittiva di tutti i lavori svolti fino ad oggi e una quantificazione economica per capire l’importo dei lavori eseguiti e ciò che dovrà essere fatto in seguito; solo dopo, il Rup potrà procedere alla risoluzione definitiva dell’appalto”. Lanzoni, però, mette in guardia da alcuni rischi, in particolare “la possibilità che nessuna impresa sia disponibile a fare l’appalto viste le odierne condizioni di mercato e, in tal caso, si darà luogo a una nuova gara con l’aggiornamento dei prezzi di contratto”.

Dalle opposizioni si sono levate sia voci di apprezzamento come quella di Francesco Colaiacovo sugli “encomiabili tentativi da parte dell’ingegnere nel trovare soluzioni”, ma anche perplessità, come quelle esposte da Simone Merli sulla “superficialità nel mantenimento del rapporto con un’impresa che non portava avanti i lavori”. Nel frattempo, però, tra critiche e battaglie legali, la nuova “Cittadella dello Sport” non vedrà la luce ancora per molto tempo.

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