La Camera Penale Ferrarese e l’Osservatorio carcere devono ancora una volta constatare come, in spregio alle disposizioni normative e deontologiche, si continuino a pubblicare sugli organi di stampa immagini ritraenti detenuti ammanettati.
L’ultimo episodio risale a venerdì 18 febbraio, allorquando un detenuto accusato di omicidio, tradotto in Tribunale per la celebrazione dell’udienza preliminare, è stato fotografato con le manette ai polsi e detta foto è stata pubblicata, il giorno seguente, sui quotidiani locali (estense.com non ha né realizzato né pubblicato tali immagini, ndr).
Queste immagini non solo sono contrarie al principio – cardine del nostro ordinamento – della presunzione di innocenza poiché l’imputato è accusato di omicidio e dunque la sua responsabilità è ancora tutta da dimostrare, ma sono anche fortemente lesive della dignità umana.
Immagini che, peraltro, non trovano alcuna giustificazione neanche nella tutela dell’interesse pubblico.
Anche il Garante della privacy ha di recente evidenziato come la pubblicazione di immagini dell’arrestato con le manette ai polsi debba essere vietata – anche laddove si proceda a sfumatura – in quanto la stessa ha una potenzialità lesiva della dignità umana addirittura superiore alla notizia pubblicata.
Dunque, non possiamo che stigmatizzare tale modo di dare e fare notizia, augurandoci che in futuro si presti maggiore attenzione al rispetto sia delle norme sia del buon senso, entrambi caratterizzanti una società civile.
Siamo fermamente convinti che il populismo giudiziario, di cui questo paese è gravemente malato, possa essere arginato anche attraverso una corretta informazione che tenga conto del rispetto della dignità umana, diritto inviolabile di qualsiasi persona, anche se detenuta.
Il Direttivo della Camera Penale Ferrarese e l’Osservatorio Carcere