
dalla pagina Facebook “Baura e dintorni”
Dopo l’appello lanciato da alcuni cittadini, che hanno denunciato un grave scempio ambientale dovuto alle operazioni di sfalcio erba da parte dei tecnici del Servizio Viabilità della Provincia di Ferrara, numerosi volontari hanno dato il loro contributo alla raccolta rifiuti in via Aurelio Zamboni – lungo la Sp29 – tra Contrapò e Cona.
L’attività di bonifica è avvenuta nella giornata di sabato 12 febbraio, dopo che tanti sacchi dell’immondizia, che potevano essere rimossi prima dello sfalcio, sono stati sbriciolati dalla trincia tagliaerba rendendo ancor più difficoltosa la loro successiva raccolta.
“I rifiuti potevano essere recuperati dagli operatori del verde, quando il guaio era ancora gestibile, mentre ora è una bomba ecologica esplosa – sono insorti alcuni cittadini -. I rifiuti sbriciolati come microplastiche e coibentanti edili rischiavano di volare con il vento nei campi agricoli o essere fagocitati dalla fauna selvatica, quindi occorreva intervenire subito con urgenza al loro recupero”.
Un recupero lungo e laborioso che ha permesso di raccogliere pezzo dopo pezzo grande parte dei rifiuti sbriciolati, ma anche solidi, fagocitati dalla vegetazione dopo anni di trascuratezza. Difatti sono stati recuperati molti copertoni e batterie di auto e camion, elettrodomestici e tantissimi sacchi di immondizia, come afferma anche Laura Felletti referente provinciale dell’associazione Plastic Free OdV Onlus.
“Anche i volontari del gruppo Plastic Free Ferrara – commenta – hanno partecipato in mattinata al bel momento di aggregazione e collaborazione. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato regalando un po’ del loro tempo libero alla cura del loro territorio. Il lavoro di tutti i volontari ha fruttato la rimozione di una grande quantità di rifiuti presenti in particolare sui cigli della strada e nei fossi, anche se altrettanti sono ancora rimasti a terra. Il dito va principalmente puntato sulle persone che gettano rifiuti dai finestrini o che scaricano sacchi e materiali ai bordi delle strade, ma anche la pessima abitudine che poi tutto passi sotto le lame dei tagliaerba, è una pratica alla quale mettere fine”.
Nella stessa mattinata erano presenti anche i volontari di Difesa Ambientale Estense, associazione ambientalista nata nel ferrarese e molto attiva sul territorio. Soddisfatto dei suoi volontari il loro referente e portavoce Francesco Bregola, che afferma: “Abbiamo risposto prontamente alla richiesta di aiuto, lanciata dalla collettività locale inviando sul posto, da loro indicato, un gruppo di volontari che hanno recuperato diversi sacchi di immondizia. Un recupero attento e minuzioso di microplastiche, quasi impercettibili in mezzo agli sfalci dell’erba”.
“Inoltre – prosegue – sono stati recuperati diversi pallet di movimentazione delle merci e attrezzi da lavoro come martelli, utensili meccanici, ma anche 35 sacchi tra vetro indifferenziato e plastica. Non posso che essere orgoglioso dei nostri volontari che hanno lavorato con grande attenzione, anche da un punto di vista della sicurezza indossando gilet rifrangente, guanti e scarponcini. Insomma a rivedere le immagini del luogo prima del nostro arrivo e dopo la pulizia ci rende soddisfatti del nostro operato per la difesa dell’ambiente”.
A dare il proprio contributo anche l’associazione di promozione sociale Asia. Aps, specializzata sia nel recupero della fauna ittica che nella tutela ambientale, come afferma il portavoce della sezione di Baura, Davide Canella: “Siamo felici di aver contribuito alla giornata di raccolta dei rifiuti al recupero di bottiglie e plastiche nell’alveo di un canale adiacente alla strada provinciale 29. Difatti nei giorni scorsi, durante un’attività di recupero ordinario della fauna ittica, abbiamo notato un grosso materasso avvolto su se stesso, che ostruiva il deflusso dell’acqua meteorica”.
“L’abbiamo rimosso facilmente – racconta – per il ritiro in sicurezza da parte di Hera. Addirittura nello stesso punto abbiamo trovato anche altri sacchi (ricolmi di rifiuti di natura domestica) che ostruivano il condotto di bonifica. Tra queste padelle, tegami e ciotole in metallo, potenzialmente in grado di essere scagliati (come proiettili impazziti) contro le auto e ciclisti in transito sulla strada, al passaggio delle trattrici trincia-tutto. Auspichiamo più attenzione nelle operazioni di sfalcio da parte degli operatori del verde, rimuovendo preventivamente eventuali oggetti che possono nascondere pericoli maggiori, come: bombole del gas, contenitori infiammabili e veleni come fitosanitari e olii sintetici”.
Nel complesso, le operazioni di raccolta hanno generato un bottino di oltre una tonnellata di rifiuti, molti dei quali rimasti sul luogo – per lunghi anni – in attesa del loro recupero, avvenuto solamente grazie al senso civico di tanti cittadini, sensibili alle problematiche ambientali.
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