Attualità
7 Febbraio 2022
'Tour' del M5S Ferrara con guardie volontarie e carabinieri. Prelevati campioni d'acqua 'sospetti' e recuperata una rete abusiva che aveva intrappolato un quintale di pesce

Lotta all’inquinamento e al bracconaggio lungo il Po di Volano

di Redazione | 3 min

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Il Gruppo M5S Ferrara, con la collaborazione delle guardie ittiche volontarie dell’Upe-Unione Pescatori Estensi e di semplici cittadini sensibili, sta realizzando una mappatura della rete fognaria e degli scarichi irregolari che riversano i reflui inquinanti direttamente in acque superficiali, che poi si dissolvono nei 4500 km di corsi d’acqua della provincia di Ferrara.

Dopo un incontro con l’assessore all’Ambiente e con il direttore del Servizio Ambiente, il 2 febbraio scorso a Pontegradella, il M5S ha appreso che dal 1995 sono stati censiti 7000 scarichi abusivi nei canali del Comune di Ferrara. Ulteriormente stimolati da questo, in questi giorni i pentastellati hanno compiuto un ennesimo controllo degli scarichi fognari sotto il ponte di via Caldirolo, che riversano i propri reflui direttamente nel Po di Volano, e il cui aspetto e miasmi fanno presumere che non siano depurati preventivamente.

“Anche sabato, nonostante siano circa 50 giorni che non piove – spiegano dal M5S ferrarese – abbiamo potuto constatare che da alcune condotte fuoriescono acque nere e oleose, che diffondono nel fiume blocchi organici di colore scuro, presumibilmente fanghi di depurazione, ossia rifiuti speciali, che purtroppo vengono mangiati dall’avifauna o si depositano più a valle, generando reazioni gassose che riemergono vistosamente in superficie, come hanno documentato con un video alcuni canoisti (link – https://www.youtube.com/watch?v=sp2svgZCrsw ). Abbiamo perciò allertato la Polizia Municipale e i Carabinieri Forestali, che ci hanno raggiunto in via Caldirolo”.

Gli agenti della Polizia Locale hanno potuto constatare la presenza degli scarichi, provvedendo a inoltrarne comunicazione ad Arpae, ente regionale preposto al controllo delle acque, cui spetta esclusivamente la mansione di prelevamento campioni e analisi. “Conoscendo le difficoltà che l’ente avrebbe potuto incontrare per la carenza di personale e per le tempistiche – riferiscono i pentaastellati – abbiamo provveduto direttamente, diciamo “in flagranza di reato”, a prelevare tre campioni rispettivamente a monte, nei pressi e a valle dello scarico principale (dei 4 presenti) di cui chiederemo di esaminare la natura, anche privatamente, perché dal sito web pare che Arpae non prenda in considerazione i campioni prelevati da semplici cittadini. Difatti, il flusso continuo di acque immesse nel fiume, in un periodo di siccità, lascia pensare che non provengano da utenze private, ma dal depuratore cittadino, che presenta probabilmente qualche malfunzionamento, in particolare al disoleatore, dato che abbiamo registrato la presenza abbondante di olio sulla superficie dell’acqua in prossimità degli scarichi”.

Grazie ad altre segnalazioni delle guardie ittiche volontarie, il ‘tour’ è proseguito con i carabinieri lungo il Volano, per un paio di chilometri. Qui, era stata intercettata una rete da bracconaggio di 70 metri, che tagliava il fiume da sponda a sponda rappresentando anche un pericolo per la navigazione e che aveva intrappolato un quintale di pesce, liberato poi interamente, ad eccezione di quattro carpe e di un siluro, già morti al momento del recupero.

“I volontari dell’Unione Pescatori Estensi – continua il M5S Ferrara – accorsi sabato anche dall’appennino bolognese pur di tutelare le acque, da anni sostengono a proprio rischio e a proprie spese una lotta interminabile e impari contro le associazioni a delinquere di bracconieri, che predano quintali di pesce dai corsi d’acqua della provincia, spesso inquinati, per poi sfilettarli e rivenderli, ormai imputriditi, in Romania. A questi cittadini, che dedicano il proprio tempo e le proprie energie alla cura di un bene comune, come il patrimonio idrico, faunistico e ambientale del Po di Volano (e non solo) va il nostro plauso più sincero, soprattutto nell’ottica di un risanamento e della valorizzazione di questa asta fluviale, emblema di una peculiare vocazione di Ferrara, “città d’acque”. Cui sicuramente contribuiranno Hera e Arpae, completando la revisione del sistema di scarico delle acque e aumentando il monitoraggio del loro stato di salute”.

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