“…qui sono a casa mia e faccio quello che voglio!”. Così mi ha risposto la barista di un bar del lido degli Estensi adiacente al porto canale di Porto Garibaldi.
La risposta è giunta dopo che avevo fatto notare alla gerente del bar il fatto che non era stato controllato il greenpass né a me e nemmeno alle altre persone in mia compagnia entrate per una consumazione.
Prima ha asserito che non aveva tempo di fare i controlli…. gli avventori presenti erano già all’interno accomodati, con mascherina indossata e non vi era stato afflusso di clienti nei 10 minuti che siamo rimasti all’interno.
Poi ha sostenuto che le persone presenti certamente avevano il certificato poichè diversamente non avrebbero nemmeno dovuto entrare… (questo è bellissimo ma è in un mondo immaginario).
Nel momento che le ho ricordato che la normativa prevede che lei faccia il controllo, mi ha detto che lei è a casa sua e fa quello che vuole ed ha aggiunto:”….tu cosa sei, un vigile?!”.
Ora, cara la mia barista: tu non sei a casa tua, sei in un luogo pubblico e di sicuro sei soggetta al rispetto delle leggi. Se questo non ti dovesse piacere, puoi sempre cambiare lavoro.
La cosa più grave, e non contestabile, è che la signora aveva la mascherina indossata male (naso scoperto) e poi, addirittura sotto al mento per buona parte del tempo che siamo rimasti all’interno del locale.
La signora, alla fine delle mie rimostranze, mi ha congedato con un supponente:”…si si, vabbè gioia, siamo a posto così”.
Certo “gioia”, va bene così, ma sappi che gli agenti di PM che sono entrati 20 minuti dopo, li ho chiamati io. Gioia.
Qui i pro-vax ed i no-vax non c’entrano, qui si tratta solo di rispettare le regole, ma forse la signora non si ricorda dei mesi che ha fatto chiusa a causa dei contagi e dei lock down precedenti.
Tante cose, “gioia”.
Stefano Bighi, Ferrara
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