Martedì 8 marzo alle ore 17, per il ciclo “Spina “d’Adria Reina” e la geografia storica del delta padano in età classica” realizzato in collaborazione con la società Dante Alighieri di Ferrara, in biblioteca Ariostea è in programma la tavola rotonda “Tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico etrusco-spinetico”.
L’iniziativa, che cade significativamente l’8 Marzo e nel centenario della scoperta della città etrusca, vede come coordinatore e moderatore Alberto Andreoli, presidente del comitato di Ferrara della Società Dante Alighieri.
Accanto ad Andreoli le direttrici che si sono susseguite negli ultimi 50 anni alla guida del museo, oltre all’attuale direttore: Fede Berti e Paola Desantis (già funzionari archeologi del MIBACT / direttori del MAN di Ferrara), Caterina Cornelio (già funzionario archeologo MIBACT / direttore del MAN di Ferrara, ora direttore del MDA di Comacchio) e Tiziano Trocchi (direttore del MAN di Ferrara).
Gli eccezionali risultati conseguiti dalla pluridecennale attività di ricerca archeologica ufficiale nelle valli comacchiesi (Trebba, Pega, Menate, Lepri/Mezzano, Ponti, Isola) hanno fornito riscontri e suggerito revisioni critiche ad annose questioni di carattere storico e topografico sulla Padania antica, ma al contempo sollecitato nuovi interrogativi e ipotesi contrastanti. Alle istituzioni preposte si deve la messa in atto di un’intensa e indefessa attività di tutela (nel caso spinetico, di vero e proprio contrasto all’attività illegale a sfondo archeologico: scavi clandestini e furti), di conservazione e di valorizzazione.
La quasi totalità dello sconfinato giacimento documentario, “miniera inesauribile di dati, di informazioni”, è custodito negli ambienti del Museo archeologico nazionale di Ferrara (MAN) – suggello e archivio di un’epica stagione di ricerca archeologica – e del Museo Delta Antico di Comacchio (MDA).
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