
Mirella Boschetti (Fials)
È attraverso una lettera inviata alla direttrici generali Monica Calamai e Paola Bardasi, oltre che ai sindaci della provincia di Ferrara, che Mirella Boschetti, segretaria generale territoriale della Fials, ha richiamato l’attenzione di Ausl e AouFe sulle “centinaia di assunzioni dichiarate” durante l’ultima Ctss, definite “una goccia nel mare, perché gli operatori che sono in trincea, di tutta questa nuova forza lavoro, non se ne sono accorti, già decimati da anni di tagli al personale”.
“La pandemia – spiega Boschetti – ha ulteriormente aggravato una situazione già molto precaria e ha ancora una volta colto di sorpresa gli strateghi della sanità. Per gli operatori sanitari tutti, la situazione lavorativa è un inferno. Infermieri e Oss stremati, sempre più anziani, affetti da patologie muscolo scheletriche, over 60, che vengono catapultati da un servizio all’altro a causa di repentine riorganizzazioni, sottoposti a turni massacranti, privati delle ferie per far fronte alle tante assenze per malattie lunghe, infortuni sul lavoro, assenze per positività al Covid. Ma anche assenze lunghe non sostituite che creano sfinimento e grossi disagi nei servizi complessi, dove per acquisire le competenze necessarie, al fine di lavorare in sicurezza ed autonomia occorrono mesi e mesi di addestramento”.
La rappresentante della Fials prosegue: “Infermieri e Oss, a cui viene chiesto di coprire anche i turni nelle Residenze per Anziani ormai allo sbando.
Ma non esiste solo il Covid e a pagarne le spese sono soprattutto le persone fragili, anziani con pluripatologie, pazienti psichiatrici, gli invisibili che si vedono chiudere i servizi, i meno abbienti che non possono sostenere i costi dell’assistenza privata che sta ingrassando smisuratamente e fagocita la sanità pubblica. Le strutture intermedie hanno subito una contrazione, dei 3 Osco (Ospedali di Comunità a gestione infermieristica), solo 2 hanno visto la luce, Comacchio e Copparo nel 2014, anno della soppressione di tre ospedali, e da fine 2021 quest’ultimo (OSCO di Copparo) è chiuso “temporaneamente” per lavori di messa in sicurezza, un tempismo perfetto, proprio nei mesi invernali da sempre critici. Sono spariti pure nottetempo i 20 letti in dotazione, che fine hanno fatto?”.
In Ctss, Fials ha puntato i riflettori “sulla situazione Osco, chiedendosi quando e quanti dei 20 letti rientreranno a Copparo, quando verranno attivati e come saranno distribuiti i posti letto Osco nei vari distretti e se ci sarà un reale potenziamento o saranno sempre gli stessi letti che verranno spalmati nelle diverse aree. Domande che attendono risposte chiare, ma soprattutto fatti concreti e meno spot pubblicitari, i cittadini e i professionisti hanno il diritto di conoscere il futuro della sanità ferrarese”.
“In questi giorni – conclude Boschetti – è stato chiuso “temporaneamente” anche lo Spoi (Servizio Psichiatrico Ospedaliero del Delta), i pazienti psichiatrici sono stati ricollocati, mentre gli infermieri e Oss, presteranno servizio al Spdc di Cona a copertura delle numerose assenze per Covid.
Non si sentono tranquilli gli infermieri e gli Oss coinvolti nella chiusura. Le parole rassicuranti pronunciate in Ctss dal direttore del dipartimento di Salute Mentale non li rassicurano. Si ricordano sin troppo bene che nel 2013 fu votato dai sindaci in Ctss il suo superamento e da allora il travaglio e l’incertezza sul destino dello Spoi permane. Ma per fare funzionare e per potenziare il Servizio Sanitario Pubblico servono assunzioni, bisogna scorrere le graduatorie sennò i progetti restano sulla carta”.
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