“Ancora una volta, purtroppo, si ha l’impressione che le carceri italiane siano considerate diventare luoghi di cittadinanza di serie inferiore, ove ammalarsi, suicidarsi o morire per carenza di cure adeguate rappresentano una sorta di pene accessorie, o fanno parte del trattamento penitenziario”. È la preoccupazione espressa dalla Camera penale ferrarese e dall’osservatorio carcere a fronte delle notizie su un focolaio Covid all’Arginone, che avrebbe portato al decesso di un detenuto.
Entrambe le organizzazioni esprimono “forte preoccupazione” per “la notizia che un detenuto sessantenne, non vaccinato, è deceduto presso il locale ospedale a seguito di un’infezione da coronavirus” e per il focolaio che avrebbe portato anche al contagio di 25 agenti della Polizia penitenziaria.
“In attesa di avere dati ufficiali, che abbiamo già richiesto da giorni – concludono Camera penale e Osservatorio – chiediamo quali iniziative il Ministero e la politica tutta intendano prendere per tutelare adeguatamente la salute di tutte le persone, libere e detenute, che si trovano in carcere a Ferrara e non solo e che poi, inevitabilmente, interagiscono anche con il mondo dei liberi”.
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