Tribunale e procura di Ferrara colpiti dagli hacker
Almeno una dozzina di computer infettata da un programma malevolo che ha criptato e reso illeggibili i file, compresi quelli relativi ai procedimenti giudiziari
Alcuni dispositivi informatici della procura e del tribunale di Ferrara sono stati infettati da un programma malevolo che ha reso illeggibili i file, molti dei quali riguardanti procedimenti giudiziari, criptandone il contenuto.
Quello che sembra un attacco hacker, da quanto risulta, è partito nel primo pomeriggio di martedì 30 novembre e ha colpito almeno una dozzina di computer che erano attivi poco prima e poco dopo le ore 15.
Il software malevolo sembra essere del tipo CryptoLocker, un programma (ransomware) che cripta i dati dei computer, li rende illeggibili e poi chiede un riscatto, solitamente da pagare in criptovalute, con la promessa di ricevere una chiave di sblocco e recuperare i file perduti (cosa che spesso non si avvera). Al momento però non sembra esserci stata alcuna richiesta di pagamento da parte degli hacker, né si conosce l’origine dell’attacco.
Tra i computer colpiti ci sono anche quelli dei pubblici ministeri Stefano Longhi, Barbara Cavallo e Ombretta Volta. Il pm Ciro Alberto Savino è riuscito a salvare il suo computer staccandolo dalla rete appena dopo aver appreso di quanto stava accadendo alla collega Volta.
L’attacco sta provocando qualche disguido per l’operatività degli uffici, dovuto probabilmente alla necessità di bloccare la rete per evitare il propagarsi ulteriore del software malevolo anche nel resto del sistema informatico.
I tecnici del tribunale sono al lavoro per risolvere i problemi, cercare di tappare ogni falla ed evitare l’ulteriore compromissione del sistema.
Lo scorso agosto, lo si ricorderà, il sistema sanitario della Regione Lazio subì un attacco simile, uno dei più gravi subito da un ente pubblico italiano, almeno tra quelli noti, ed entrò in crisi dopo che gli hacker erano riusciti a criptare e rendere inusabili moltissimi file presenti nel sistema informatico.