Terre del Reno
19 Novembre 2021
La denuncia della Rete Giustizia Climatica: “L'intero corridoio ecologico sulla sponda sinistra è stato cippato”

Alberi tagliati lungo il Cavo Napoleonico

alberi cavo napoleonico
di Redazione | 2 min

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alberi cavo napoleonicoAncora alberi tagliati lungo gli argini dei fiumi e dei canali che attraversano il territorio ferrarese. Questa volta la segnalazione arriva dalla Rete Giustizia Climatica Ferrara (Rgc) – e sempre dall’attivista Marco Falciano, molto attento al tema – e riguarda il Cavo Napoleonico.

I tagli sono stati documentati, come già in precedenza, tramite video poi pubblicati su YouTube. “Ancora una volta – dicono dalla Rgc – assistiamo impotenti alla distruzione di ettari di alberature sane. L’intero corridoio ecologico sulla sponda sinistra del Cavo, che interessa le frazioni tra Bondeno e Terre di Reno, è stato trasformato in cippato, pronto per il conferimento alle biomasse per produrre ‘energia green’”. L’area è anche al confine con un sito Rete Natura 2000.

“I boschi ripariali – ricorda la Rete – sono tra i pochissimi boschi rimasti in Pianura Padana e garantiscono un servizio ecosistemico fondamentale ad una delle aree più inquinate d’Europa, già eccessivamente antropizzata. In piena crisi climatica è assurdo continuare ad autorizzare interventi drastici a danno dei boschi che sorgono naturalmente lungo i corsi d’acqua, soprattutto quando la sorte del legname è quello di essere bruciato dalle biomasse producendo enormi quantità di CO2 che, al contrario rimarrebbe immagazzinata negli alberi”.

“L’intervento drastico, elimina tutte le zone ripariali, i cespugli e le piante vetuste, non lascia nient’altro che terreno nudo e rifiuti trinciati dietro di sé – lamentano gli ambientalisti -. Questo determina una evidente discontinuità ambientale con l’area protetta (SIC-ZPS, Rete Natura 2000) che resta confinata all’interno dell’alveo sino alle sponde, non tutelate, che verranno presto completamente spogliate di ogni essenza verde”.

La richiesta rivolta alla Regione è quella “non depauperare gravemente l’ambiente della sua risorsa preziosa, gli alberi, e non contribuire negativamente al cambiamento climatico. In ogni caso – conclude la Rgc – la sicurezza fluviale non può prescindere dalla conservazione di un sistema naturale che è alleato dell’uomo, oggi chiamato ad operare tramite interventi sostenibili che tutelino il territorio e il contesto”.

 

 

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