Un pestaggio in piena regola, in una trentina contro uno, e senza un vero motivo. La vittima è un giovane minorenne di 16 anni e il teatro dello scontro la frequentatissima piazza Ariostea. Il ragazzo aggredito, sabato scorso attorno alla mezzanotte, è finito in ospedale a Cona, dove gli sono state diagnosticate contusioni, ecchimosi e traumi di varia entità, ma soprattutto una perforazione multipla del timpano che ora dovrà curare. E’ stato dimesso con una prognosi di 30 giorni e una terapia per recuperare l’udito a un orecchio, al momento compromesso.
I dettagli dell’episodio emergono dal racconto-denuncia che la madre del 16enne ha affidato alle pagine di Facebook, incredula che simili aggressioni possano avvenire in una piazza come quella, dove il sabato sera si concentrano moltissimi giovani, e preoccupata per la mancanza di sicurezza in una zona che viene dipinta come un modello virtuoso di movida ferrarese.
Come raccontato dalla madre, suo figlio si trovava sabato sera assieme agli amici per trascorrere qualche ora insieme in piazza Ariostea. Verso la mezzanotte, prima di tornare a casa, si sarebbe allontanato dal gruppo per fare due passi con un’amica, rimanendo però sempre nell’ambito della piazza. “Ad un certo punto – spiega – subito dopo uno scambio di parole tra loro con un gruppo di coetanei che sostava nell’area, dal buio emerge una trentina di individui, più grandi di loro e dall’aria minacciosa. In un attimo scatta l’aggressione: il ragazzo si trova, solo, al centro di questo gruppo di energumeni, raggiunto da pugni e calci al volto e al corpo. Inutile tentare di sottrarsi. Mentre alcuni sferrano i colpi altri lo trattengono. Tutti quelli attorno guardano, immobili. Un pestaggio in piena regola, orribile e vigliacco. Senza un perché. Fortunatamente, dopo un tempo che pare infinito, altre persone, notando la confusione, intervengono, dandogli la possibiltà di scappare e trovare rifugio in un bar, dove è raggiunto dagli amici e gli vengono prestati i primi soccorsi”.
Secondo la mamma del 16enne aggredito, e da quanto ha potuto apprendere da varie fonti, non si tratterebbe affatto di un caso isolato o straordinario, in quanto “eventi del genere, schiamazzi, risse, pestaggi, avvengono spesso e sotto gli occhi di tutti”. “Mi chiedo non solo come sia possibile che ciò accada – commenta – ma che sia assurdamente e tacitamente tollerato. Dov’è chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza dei presenti? Dov’è la Polizia? In Gad? Perché si è scelto di battezzare alcune zone della città come pericolose, concentrando l’attenzione su di esse, chiudendo colpevolmente gli occhi su altre?” Il riferimento è proprio a piazza Ariostea, che la si starebbe “lasciando diventare zona franca per bande di bulli che, ormai da tempo, stanno progressivamente conquistando l’area a furia di violenza e terrore”. “Da mamma – aggiunge – sono seriamente preoccupata. Che devo fare per garantire la sicurezza dei miei figli? Tenerli chiusi in casa la sera tutta la vita? O fino ad una certa età che possa essere ritenuta sicura? I 18 anni magari. Ma siamo sicuri che poi non possa trovare comunque un bullo più grande e grosso di lui? O armato?”
“Mi chiedo – conclude nel suo lungo racconto – quando si inizierà per davvero a mettere in campo iniziative mirate a garantire la sicurezza in città. In tutte le zone e per tutti i cittadini. Abbiamo già visto che mettere un bel recinto non serve. Perché forse così si ripulisce un’area ben delimitata da tonnellate di metallo e colate di cemento. Ma la schifezza non viene eliminata, la si incoraggia solamente a spostarsi altrove. Sono altre le soluzioni, ben più incisive e che agiscano in profondità, che occorrono. E mi auguro che vengano presto trovate e praticate. Perché se non ci mettiamo un freno subito, la situazione non potrà che peggiorare. Perché da oggi ogni volta che uno dei miei figli uscirà di casa io sarò terrorizzata. E non deve essere così”.
La stessa madre ha annunciato che nelle prossime ore si recherà assieme al figlio in Questura per presentare denuncia contro ignoti, nella speranza che le indagini riescano a individuare gli aggressori, magari contando anche su eventuali testimonianze di chi ha potuto assistere alla scena. L’attività investigativa in realtà è già in corso da lunedì da parte della Squadra Mobile di Ferrara, che sta cercando di individuare i responsabili anche ricorrendo all’aiuto che possono dare le diverse telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
Da sottolineare che alla Polizia di Stato, la sera dell’aggressione, non è arrivata nessuna richiesta di intervento e dalla Questura arriva la raccomandazione ai cittadini di segnalare immediatamente episodi come questi, con danni a persone o cose, per consentire e ottenere un intervento tempestivo sul posto.
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