
Marco Gulinelli
Con l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara “è difficile pensare a un confronto utile”. E questo perché “pare anteporre l’interesse privato a quello pubblico, non ammette dubbi e dissenso”.
L’affermazione tranciante proviene da Ranieri Varese, storico dell’arte e accademico ferrarese, direttore negli anni ’70 e ’80 dei Civici musei d’arte antica della città.
Varese prende spunto dall’“ampio resoconto che è apparso con il titolo Sintonie per valorizzare il patrimonio culturale, una collaborazione virtuosa pubblico privato.
Una iniziativa che “può essere la prima di una serie nella quale possono confluire e convivere istituzioni pubbliche e private. Faccio un esempio: tema quasi inesplorato che può unire passato e contemporaneità è quello dello studio e della conoscenza delle arti applicate”.
Per lo storico dell’arte “è forse possibile pensare ad attività legate a ‘Ferrara città d’arte di cultura’, al recupero di testimonianze che vanno dal XV al XVIII secolo, alla loro attualizzazione e alla loro riproposizione. Altri esempi sono ipotizzabili; si potrebbe forse costruire un momento permanente di confronto e di progettazione che raccolga le istituzioni protagoniste in città e competenze verificate”.
E qui arriva la critica: “Sottolineo la asseverativa dichiarazione con cui, in questa occasione, l’assessore alla cultura del Comune di Ferrara, geometra Marco Gulinelli, ha dichiarato: «Noi abbiamo non solo il dovere di tutelare e conservare il patrimonio culturale e le bellezze straordinarie che abbiamo nella nostra città, ma dobbiamo anche aumentare e ampliare questo patrimonio»”.
Secondo Varese “i comportamenti assunti dall’assessore specificano la sua interpretazione del rapporto pubblico-privato e la sua disponibilità al dialogo. Ricordo, ‘Estense’ ne ha a lungo parlato, la vicenda dei disegni del pittore Giuseppe Ghedini. Donati alla Ariostea, illecitamente trafugati, riapparsi sul mercato antiquario: l’assessore invece di adoperarsi per il rientro nel patrimonio pubblico, come sollecitavano le associazioni culturali cittadine, li ha segnalati a una fondazione privata che li ha acquistati e ne disporrà”.
”L’assessore – prosegue – si è reso protagonista di una aggressione verbale nei confronti della consigliera comunale dottoressa Ilaria Baraldi alla quale va completa solidarietà. La sua colpa? avere, ragionevolmente, espresso il dubbio che la piena ed acritica adesione alle proposte espositive presentate dalla presidenza di ‘Ferrara Arte’ non corrispondessero agli interessi della amministrazione comunale e della città”.
“L’assessore – conclude – pare anteporre l’interesse privato a quello pubblico, non ammette dubbi e dissenso: è difficile pensare a un confronto utile”.
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