Salute
5 Novembre 2021
Il direttore dei Ps provinciali invita la popolazione a non avventurarsi in auto verso gli ospedali: "Necessario intervenire senza perdere tempo"

Cariani (Ausl): “Davanti a un caso di ictus chiamare immediatamente il 118”

di Redazione | 2 min

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L’ictus è una delle principali cause di morte e il primo responsabile di invalidità permanente negli adulti.

Nel territorio di Ferrara e provincia, le due aziende sanitarie hanno dato vita a un percorso diagnostico terapeutico assistenziale tramite alla collaborazione di un gruppo multidisciplinare di specialisti, che ha messo a punto questo progetto per cercare di ottimizzare e allo stesso tempo garantire un trattamento appropriato e tempestivo nel momento in cui un paziente è colpito da ictus.

“L’ictus – spiega Daniele Cariani, direttore dei Ps provinciali di Ausl Ferrara – è nella maggior parte dei casi provocato da una riduzione del flusso sanguigno a livello cerebrale. Nell’80-85% dei casi è dovuto a un coagulo o un trombo e si definisce ischemico, mentre altre volte è causato da una lesione dei vasi a livello cerebrale, vale a dire l’ictus emorragico. Questa riduzione causa un deficit di tipo funzionale importante. I primi sintomi devono essere subito riconosciuti dal testimone dell’evento per cercare di intervenire in maniera corretta e facilitare l’entrata della vittima nel percorso assistenziale”.

Il cittadino è quindi fondamentale: “Nella catena della sopravvivenza dell’ictus, chi assiste all’evento risulta essere il primo attore e dovrebbe immediatamente riuscire a riconoscere segni e sintomi, senza caricare il paziente in automobile per ospedalizzarlo ma allertando immediatamente il 118, tramite cui gli operatori manderanno poi un mezzo dedicato per trasportare la persona colpita nell’ospedale più appropriato, e non quello più vicino”.

Di vitale importanza resta la tempistica con cui tutto si svolge: “Come nel caso dell’infarto miocardico, anche l’ictus fa parte delle patologie tempo dipendenti, vale a dire quelle per cui è necessario intervenire senza perdere tempo, in modo tale da evitare esiti invalidanti molto importanti. Il familiare o la persona vicina alla vittima, chiamando immediatamente il 118, evita che il paziente peggiori con il passare delle ore e non sia poi più possibile limitare i danni. Nonostante ciò, anche i pazienti che si presentassero al pronto soccorso, saranno presi in carico. Poi, una volta che i medici li hanno stabilizzati e valutati, li reindirizzeranno verso la struttura di riferimento, che è l’ospedale di Cona”.

“Se le prime avvisaglie dell’infarto – chiude Cariani, soffermandosi sui primi sintomi e mettendo in guardia la popolazione – sono facili da individuare, come per esempio il dolore toracico, per gli ictus è più complicato, dal momento che i sintomi improvvisi che  compaiono sono frequentemente la deviazione della bocca, la perdita di forza di braccia e gambe e la difficoltà a parlare. Quindi quando si assiste a questi primi avvertimenti, è utilissimo e fondamentale chiamare subito il 118”.

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