Attualità
24 Ottobre 2021
A Spazio Grisù il convegno dedicato all'affettività e al “diritto negato” per i disabili

Sessualità e disabilità: “Serve una legge, tre milioni di persone la attendono”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Pizzarotti incontra Anselmo: “Coalizione sempre più forte”

"Vista l'attuale amministrazione di Ferrara, vi troverete anche Vannacci come candidato". Si presenta con una battuta Federico Pizzarotti, in corsa alle europee con Azione. "Ma forse sarebbe meglio rimanere tra emiliano romagnoli per raccontare le nostre potenzialità che vogliamo portare in Europa"

Amianto. A Ferrara aumentano i casi di mesotelioma

La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell'amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno

CoopCastello, grido d’aiuto ad Anselmo: “Invertiamo la rotta che ci ha danneggiato”

Il candidato sindaco del centro sinistra Fabio Anselmo, nel pomeriggio di venerdì 26 aprile, è andato a fare visita alla Società Cooperativa Castello nei giardini di via Panetti. Una quarantina di persone, abitanti nel complesso e non, hanno accolto il candidato, che ha ascoltato con attenzione le parole di Loredano Ferrari e Massimo Buriani in merito alla situazione che sta attualmente vivendo la cooperativa

di Martina De Tiberis

Lentamente, anche in Italia, sta crescendo l’attenzione sul rapporto tra disabilità e sessualità, modificando un paradigma culturale oramai attempato.

L’affettività e la sessualità nei confronti dei disabili sono stati i due focus affrontanti nel convegno di venerdì pomeriggio, tenutosi presso il Factory Grisù, mediato da Carlos Dana, Garante dei disabili del Comune di Ferrara.

Ad aprire il dibattito è stata l’assessora alle Politiche Sociali, Cristina Coletti: “L’affettività, la sessualità e perché no l’assistenza all’emotività, si caratterizzano con la libertà di scelta da parte degli esseri umani di vivere e condividere la propria esperienza sessuale a prescindere dalle difficoltà riscontrate nell’esperienza di vita. Dobbiamo porci, come società civile, l’obiettivo di abbattere lo stereotipo che continua ad essere ingombrante e che vede le persone con difficoltà e disabilità assoggettate all’asessualità, o comunque non idonee a vivere e sperimentare la sessualità”.

“Purtroppo è ancora un tema per molti tabù – ha osservato l’assessora Angela Travagli -. La nostra legislazione non riconosce il diritto alla sessualità come un diritto umano; questo è un tassello che manca all’ordinamento italiano e alla nostra cultura. Tale evento è un’occasione importante, per tutti noi, per parlarne”.

La parola è poi passata a Carlos Dana, il quale ha tenuto a precisare che “quando si parla di socializzazione ci si riferisce anche all’affettività. Bisogna che ci soffermiamo sul senso che la vita può avere se poi non vi è la possibilità di ricevere e dare la sessualità. Questo riconoscimento, a nostro avviso, è essenziale; è un dovere, non solo da parte della Costituzione, ma anche della collettività. Dobbiamo uscire allo scoperto”.

Il fondatore del progetto LoveGiver, Max Ulivieri, è entrato nel vivo della questione dimostrando come “la sessualità per le persone disabili è ancora un diritto negato”.

“Il diritto alla sessualità – ha incalzato Ulivieri – vuol dire che lo Stato si impegna, al massimo delle sue forze, per abbattere le barriere, le quali non permettono all’individuo di vivere a pieno questo processo. Noi abbiamo creato la figura dell’Oeas (acronimo di operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità), che si pone come obiettivo fondamentale il dare autonomia alle persone disabili, ovviamente anche sotto l’aspetto sessuale. Serve una legge, tre milioni di persone la attendono”.

Sul piano giuridico, in modo più che esplicativo, l’avvocato Federico Donelli ha illustrato i gravi deficit del nostro ordinamento: “Non viene mai citato l’articolo 3 della Costituzione, il quale è l’altra faccia del principio di uguaglianza, ovvero rappresenta l’uguaglianza sostanziale. Ciò significa che lo Stato ha il compito di rimuovere degli ostacoli che impediscono all’individuo di vivere completamente i propri diritti. Prostituzione e Oeas devono essere distinte, poiché qui si pongono questioni tecniche e giuridiche che ricadono all’interno del suddetto articolo della legislazione”.

A portare una testimonianza diretta sul mondo della sessualità per i disabili è stata Caterina Di Loreto, operatrice certificata Oeas, che ha ripercorso il suo iter: “Il mio è stato un percorso molto lungo. È stata una scelta formativa, legata al mio lavoro, che è quello di educatrice. I disabili sono visti come persone asessuate, eterni bambini. Il riconoscimento giuridico della mia figura porterebbe ad avanzare di un passo nella lunga battaglia culturale che dobbiamo intraprendere”.

Le conclusioni sono spettate alla psicoterapeuta Paola Perini, vicepresidente del Comitato Ferrarese Area Disabili, la quale ha ribadito “nella nostra associazione ci occupiamo molto della consapevolezza di sé e dell’altro. Faremo tutto il necessario affinché le persone affette da disabilità abbiano il naturale diritto all’affettività ed alla sessualità”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com