Bondeno. Dopo sei anni di scavo e due di lavorazione, è stato pubblicato e presentato il libro I Pilastri della Terramara, curato da Massimo Vidale, Simone Bergamini, Giulia Osti, Vito Giuseppe Prillo, Chiara Reggio, Filippo Trevisan.
Il volume si incentra sullo studio in profondità dei reperti di Pilastri, provenienti da svariate epoche storiche. Il primo a intervenire è stato il sindaco, Simone Saletti: “Gli scavi della Terramara affondano le radici nel sisma del 2012, quando la scuola di Pilastri crollò, e sotto le macerie si rinvennero i reperti. Da allora abbiamo strutturato un ottimo rapporto con Sovrintendenza, trasformando un potenziale problema per la ricostruzione in un’occasione per tutta la comunità”.
“Oggi sono felice e orgoglioso di annunciare – prosegue – che l’amministrazione finanzierà la stampa del secondo volume, molto tecnico, utilissimo alle ricerche accademiche. Gli scavi ci hanno restituito la passione degli addetti ai lavori, spesso impegnati nelle scoperte in simbiosi con la cittadinanza e le associazioni del territorio”.
Cittadinanza che si è appassionata alle scoperte archeologiche sin dalla giovane età, come ha avuto modo di ricordare l’assessore alla Scuola e alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri: “I primi bambini che videro gli scavi e che avevano fra i 6 e i 10 anni, oggi sono diventati grandi e stanno iscrivendosi all’università: sono sicura che, fra loro, qualcuno starà scegliendo la facoltà di archeologia. Da parte nostra, infatti, abbiamo sempre cercato di supportare gli scavi, dedicando ampio spazio sia teorico sia pratico all’interno dei programmi scolastici, e certamente il nostro impegno non si fermerà qui”.
Un impegno da parte dell’amministrazione riconosciuto anche da Chiara Guarnieri, funzionaria della Soprintendenza archeologica: “Solitamente gli scavi vengono visti come una minaccia all’economia del territorio, perché sottraggono spazi e terreni agli agricoltori. Qui invece c’è sempre stato un supporto unanime da parte di tutti gli attori coinvolti, e questo esempio dovrebbe diventare un modello di cosa vuol dire condurre operazioni di archeologia. Venendo al volume pubblicato, tenerlo a battesimo quest’oggi è una delle cose più belle che si possano fare: stiamo omaggiando il folto gruppo di archeologi, professori, ricercatori e semplici appassionati che ha dato una grande mano al progetto di Pilastri”.
Quelli di Pilastri sono stati scavi molto particolari: oltre ad aver portato alla luce migliaia di reperti, hanno consegnato alla ricerca storica un dato unico in Italia: “Abbiamo rinvenuto tracce inequivocabili di produzione e consumo di vino risalenti all’epoca del Bronzo Medio, una scoperta mai avvenuta in precedenza in tutto il Paese – ha spiegato Massimo Vidale, professore all’Università di Padova –. Qualcosa che fino a qualche anno fa era soltanto una supposizione, grazie agli scavi di Pilastri è diventata una certezza”.
La pubblicazione I Pilastri della Terramara. Alle radici di economia, società e ambiente nel territorio di Bondeno, edito da Edizioni Antilia, si compone di due volumi. Il primo, disponibile stampato e in digitale, dal titolo: Lo scavo – Geomorfologia, campagne 2013-2018, datazioni e cronologia. Il secondo, per il momento disponibile soltanto in digitale, dal titolo: Prima e dopo lo scavo – Indagini preliminari, cultura materiale, ecofatti e archeologia partecipata.
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