Economia e Lavoro
2 Ottobre 2021
Comunicate 4-6 settimane di stop, i sindacati: “Servono scelte strutturali, altro elemento di debolezza del polo chimico”

Gas troppo caro, Yara ferma gli impianti a Ferrara

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Hera chiude il 2023 con un utile di 375 milioni

Il consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto dal presidente esecutivo Cristian Fabbri, ha approvato all’unanimità i risultati economici consolidati al 31 dicembre 2023

Cia Ferrara: “Modifiche della Pac, tempi strettissimi”

Le semine di mais, sorgo e soia sono alle porte e gli agricoltori stanno aspettando per capire se le modifiche alla Pac – il sistema di contributi europei che sostengono la produzione agricola - proposte dalla Commissione Europea diventeranno effettive in tempo, “liberandoli” da alcuni vincoli come il 4% di superficie da lasciare incolta e la rotazione colturale

yara ferrara analisi rischio

(immagine archivio)

L’aumento del prezzo del gas metano riverbera i suoi primi effetti su Ferrara: nella giornata di giovedì, Yara ha comunicato ai sindacati la propria intenzione di fermare gli impianti del petrolchimico tra ottobre e novembre, per un periodo di 4 o 6 settimane.

A darne notizia sono le Rsu aziendali e le segreterie territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec, convocate dall’azienda nella giornata di giovedì e che non nascondono la propria grande preoccupazione.

“La direzione – spiegano i sindacati – ha comunicato che il Gruppo ha la necessità di ridurre in Europa il 40% delle produzioni di ammoniaca in quanto il costo del metano sta subendo notevoli aumenti, raggiungendo i massimi storici. Il differenziale tra il costo dell’ammoniaca e la vendita dei fertilizzanti nel continente sta comportando significative perdite economiche alla società, la quale ha dichiarato che con questi livelli di marginalità del tutto inaspettati verranno fermati gli impianti di Ferrara a partire dalla seconda metà del mese di ottobre per 4/6 settimane”.

“In questa fase complicata relativa alla crescita del prezzo del metano – spiegano i sindacati -, tutti i grossi player dei fertilizzanti (Bayer e Basf ad esempio) stanno procedendo a fermate impiantistiche adducendo le stesse motivazioni”.

Filcte, Femca e Uiltec si dicono “preoccupati per questo scenario dove il costo del metano sta generando forti incertezze sul mercato dei fertilizzanti, incertezza che temiamo possa durare per diversi mesi. A fronte di questo quadro rileviamo l’assenza di una vera strategia dell’impresa nell’affrontare questo contesto molto complesso e che richiederebbe interventi più strutturali”.

La fermata dell’impianto, almeno per il momento non avrà ricadute dirette sui lavoratori: “La direzione ha annunciato che durante queste fermate le maestranze di Ferrara saranno impiegate in un piano di presidio per la tenuta in sicurezza degli impianti, in percorsi di formazione e in alcune attività di manutenzione evitando cosi il ricorso agli strumenti di ammortizzazione sociale”.

La prospettiva però rimane di preoccupazione: “Come sindacato non possiamo accettare che la soluzione del problema si concentri in maniera così pesante sulla fermata degli impianti produttivi ferraresi; troviamo improprio che un sito che lo scorso anno ha realizzato le migliori prestazioni industriali subisca questa operazione. L’impianto di Ferrara ha recentemente visto effettuare investimenti che hanno prodotto importanti ritorni economici, efficienza produttiva e sostenibilità ambientale. Ciò nonostante pensiamo che bisogna individuare per il nostro sito iniziative utili a garantirne in prospettiva la tenuta e continuità industriale. Questo passa anche per scelte strutturali in cui la fornitura del gas sia messa a riparo dall’andamento irrazionale e oscillante del costo delle materie prime”.

Per questo, dicono ancora le organizzazioni sindacali, “interpelleremo le istituzioni preposte, in quanto questa decisione di Yara, sommata alle vicende di Porto Marghera ed Eni sulla generazione elettrica, risulta diventare un ulteriore elemento di debolezza per il polo chimico di Ferrara. La soluzione oggi messa in campo da Yara non costituisce una risposta adeguata alla dimensione del problema. Restiamo contrari a questa impostazione – concludono – e pertanto nei prossimi giorni convocheremo i lavoratori per un’assemblea al fine di definire eventuali iniziative da intraprendere”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com