Cronaca
24 Settembre 2021
Per i giudici il costruttore, il progettista e i collaudatori non hanno la legittimazione ad agire. La avrebbero Spal e Comune che però non si sono mossi

Rimangono i sigilli allo stadio Paolo Mazza, il tribunale rigetta la richiesta di riesame

di Daniele Oppo | 2 min

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Coperture delle tribune nord ed est e la gradinata est dello stadio “Paolo Mazza” di Ferrara rimangono ancora sotto sequestro preventivo.

Il tribunale ha rigettato la richiesta di riesame del sequestro presentata dalle difese dei principali indagati nell’inchiesta sui lavori di adeguamento del ‘Mazza’: il costruttore Giuseppe Tassi (avvocato , il progettista Lorenzo Travagli e i collaudatori Fabrizio Chiogna e Alessio Colombi).

Per i giudici (presidente Piera Tasoni e a latare Sandra Lepore e Giulia Caucci), che hanno esaminato la questione nell’udienza di giovedì mattina, vi è un difetto di legittimazione: nessuno dei richiedenti ha la disponibilità del bene sotto sequestro e dunque non ha un interesse “concreto e attuale” alla sua ‘restituzione’.

Lo avrebbero il Comune, che è proprietario della struttura, e la Spal, che la gestisce. Ma nessuno dei due ha presentato richiesta di riesame.

Il difetto di legittimazione a impugnare il provvedimento di sequestro emesso il 16 agosto dal Gip Danilo Russo (su richiesta della pm Barbara Cavallo) comporta che i giudici del riesame non si siano nemmeno dovuti spingere fino a valutare il merito del sequestro, per verificare se vi fossero o meno i requisiti.

I sigilli in tribuna e in curva est, per il momento almeno, rimangono al loro posto.

Mentre per i Tassi (avvocato Giulio Garuti), Travagli, Chiogna (avvocato Vincenzo Bellitti) e Colombi (avvocato Alberto Bova e Francesco Cazzorla) arriva anche la beffa: dovranno pagare le spese.

“Valuteremo se fare ricorso per Cassazione”, commenta l’avvocato Bellitti. Chi invece lo dà già per certo è l’avvocato Alberto Bova i  “Faremo ricorso per Cassazione perché riteniamo che l’interesse c’è, eccome – spiega -, in quanto era fondamentale la valutazione del tribunale per dimostrare l’infondatezza dell’ipotesi accusatoria che ha portato al sequestro e che potrebbe avere delle conseguenze anche di natura civilistica nella denegata ipotesi di condanna, in quanto la Spal ci potrebbe chiedere i danni per il mancato utilizzo delle strutture”. Dal legale arriva anche una frecciatina alla società biancazzurra: “Anche se avesse ragione il tribunale, sarebbe la dimostrazione di quanto ho sempre sostenuto sulla questione: era la Spal che avrebbe dovuto presentare il riesame e invece inspiegabilmente non lo ha fatto”.

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