Finti quadri d’autore con finti certificati di autenticità, venduti tra 2016 e 2017 su eBay e Subito.it ad acquirenti che pensava di aver fatto un affare e invece sono rimasti truffati.
A spiegare i raggiri è stato, nell’udienza di lunedì mattina davanti alla giudice Alessandra Martinelli, il maresciallo Andrea Pierini del ‘Nucleo tutela del patrimonio culturale’ dei carabinieri, che ha condotto l’indagine.
In particolare, il carabiniere ha raccontato che l’indagine è partita da un quadro attribuito al pittore Alberto Sughi (“Figura di donna”), venduto su eBay da un nickname ricollegabile a Claudio Albini, insieme al figlio Alan principale imputato del processo. I carabinieri si sono recati da Albini, hanno trovato il falso – o quantomeno ritenuto tale – e sono risaliti anche ad altre vendite di opere giudicate taroccate.
Nella loro casa sono state ritrovate varie opere attribuite a Mario Schifano, Mimmo Paladino, Franco Angeli, Emilio Tadini, Ugo Nespolo, Tano Festa ma anche a Ligabue, Warhol, De Chirico, Dalì Kostabi e Kokoschka. Alcune sono state state messe in vendita, prezzate tra i 140 e 550 euro.
Il carabiniere ha spiegato che era lo stesso Albini a produrre il relativo certificato – e di certificazioni gli inquirenti ne hanno trovate tante – realizzandolo con una plastificatrice che aveva acquistato a sua volta su eBay. Inoltre è emerso che le stampe se le facesse fare in alcune copisterie, dove portava una chiavetta usb con le immagini. A quelle stampe, poi, apponeva la firma, il numero e le corredava di certificato d’autenticità.
I militari, durante la perquisizione, trovarono anche dei colori che – questa l’ipotesi – Albini usava per realizzare piccoli ritocchi, il segno dell’artista per rendere la copia un unicum.
Gli inquirenti trovarono poi anche altri pacchi con altre opere d’arte e i nomi dei loro mittenti, quelli degli odierni coimputati ai quali sono stati ricondotti altri nickname su eBay: Aldo Tosi (avvocato Debora Grigolato), Andrea Stocco (avvocato Giampaolo Remondi), Davide Camattari (avvocato Luca Montanari) e Massimiliano Pace (avvocato Giovanni Gaudino). Un altro imputato è stato messo alla prova e la sua posizione è stata stralciata.
In udienza è emerso anche che, nonostante i carabinieri sequestrarono un pacco a lui diretto, una delle vittime non si accorse praticamente di nulla: i (presunti) falsari gliene avevano tranquillamente spedito un altro con i dipinti da lui richiesti.
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